SCIACCA- Con una lettera di nove pagine, la ditta Edilpa chiede agli uffici comunali di annullare in autotutela il bando. Mille loculi da realizzare entro il 2 dicembre è l’obiettivo dell’Amministrazione comunale. La Edilpa è pronta ad adire le vie legali e invita il Comune a sospendere, se non annullare, in autotutela il bando pubblico pubblicato di recente.
L’amministratore unico della Edilpa Srl, impresa edile di Sciacca, Antonino Pillitteri, ha già provveduto a recapitare al Comune nove pagine epistolari con cui chiede di sapere che fine abbia fatto la sua proposta di project financing risalente al 2017. Proposta che prevedeva la costruzione di 973 nuovi loculi con risorse a totale carico della stessa impresa appaltatrice e con prezzi finali al cittadino inferiori di quelli previsti dal Comune. Con l’aggiunta di servizi quali la fornitura di un mezzo elettrico per gli spostamenti interni.
L’imprenditore evidenzia che il prezzo medio di vendita di ciascun loculo sarebbe stato di 1.630 euro oltre Iva del 10%, molto inferiore rispetto ai 2.500 euro previsti con il bando pubblicato nei giorni scorsi dal comune. Un project financing nei confronti del quale la giunta Valenti nel dicembre del 2017 aveva espresso parere favorevole, pur subordinandolo alla cessione di 70 loculi al comune di Sciacca, alla realizzazione di una viabilità di servizio dell’area dove sarebbero stati costruiti questi loculi e la dotazione al cimitero comunale di un automezzo elettrico per il trasporto di almeno quattro persone. Condizioni, queste, accettate a suo tempo dalla ditta proponente. La questione grave è che Edilpa, da allora, non ha mai ricevuto però alcuna comunicazione ufficiale sullo stato di avanzamento di quella procedura. Non è mai stato comunicato nulla. Silenzio totale sulla proposta. Inoltre, la Edilpa lamenta che puntando sull’investimento, ha rinunciato ad altre commesse e procedure.
La Edilpa, nella richiesta di annullamento del bando, evidenzia che l’iter procedurale iniziato nel 2017 non è mai stato ufficialmente interrotto né concluso, in un senso o nell’altro, da parte dell’Amministrazione comunale, in violazione – secondo la società – di quanto prevedono i procedimenti di project financing e su cui si è pronunciata anche la stessa Autorità Anticorruzione ANAC.
Per l’amministratore unico della società, la proposta a suo tempo presentata risulta essere senz’altro migliore, sotto tutti i punti di vista, per la cittadinanza e per la pubblica amministrazione, rispetto alle condizioni previste dall’avviso pubblicato dal comune. A partire dal fatto che la società avrebbe investito fondi propri per una concessione che si sarebbe esaurita dopo soli cinque anni, periodo al termine del quale i manufatti sarebbero tornati nella proprietà del comune di Sciacca, con un prezzo medio calcolato sulla differenza tra la prima e l’ultima delle cinque file previste. Il project financing stabiliva anche l’asfaltatura delle strade e la realizzazione della viabilità di servizio dell’area interessata dall’intervento e presso l’ingresso nord del cimitero, mentre il comune, per questi lavori, ha speso 16 mila euro. I 70 loculi che sarebbero stati consegnati al comune per la successiva vendita, avrebbero consentito al comune di incamerare almeno 175 mila euro.
L’Edilpa ritiene illegittima la condotta del comune di Sciacca, e annuncia istanza di risarcimento, ipotizzando anche profili di responsabilità erariale in capo agli organi competenti. Secindo la Edilpa, prima di pubblicare il bando per la concessione di loculi il Comune avrebbe dovuto quanto meno definire la procedura formalmente tuttora aperta di project financing. La vicenda dunque è destinata a finire in tribunale, perché il titolare dell’impresa avverte che in caso di mancato positivo riscontro alla richiesta di annullamento del bando adirà le vie legali.
L’assessore, al momento della delega assessoriale ricevuta, aveva dichiarato, che “con questa amministrazione non saranno autorizzati progetti di privati per la realizzazione di loculi cimiteriali”. Una dichiarazione prettamente politico. Ma l’iter iniziato dalla Edilpa è tutt’altra storia. La società fa notare che, ai sensi di legge, sarebbe stato necessario comunicargli formalmente l’approvazione ovvero il respingimento della sua pratica.
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