LO SFREGIO DELLA VILLA COMUNALE: UNA STORIA CHE VA DA CUCCHIARA AI GIORNI NOSTRI

Il comitato Pro Villa Comunale non si arrende di fronte ad uno sfregio che riguarda la villa comunale. Anni di battaglia, di denunce, di raccolta firme, ma mai nessuna amministrazione è riuscita a porre soluzione una storia nata 15 anni fa. Maurizio Palagonia, Anita Lorefice e Rosa Castagna tracciano la lunga storia che riguarda il progetto di concedere ad un provato vaste aree da adibire a ristorazione.

E il Comitato parte proprio dalla Giunta Cucchiara , e non risparmia frecciate a chi, da componente della Giunta, si è poi convertito all’associazionismo a danno fatto. “Quindici anni fa la Giunta dell’allora sindaco Cucchiara, nell’ottica dell’ avveniristico principio del project financing, ha concesso i luoghi storici e più belli della città all’avventurosa imprenditoria privata. Ciò condusse all’interno della villa comunale, unico giardino storico della città di soli 10.000 mq, un’attività di ristorazione! Come se attorno alla villa non ci fossero pizzerie, gelaterie e ristoranti, e ciò perché si riteneva che potesse potenziare la bellezza del giardino pubblico”, scrivono in una nota. Nella meraviglia, perché il Comitato non si è mai spiegato come si possa “sposare un giardino storico pubblico con forni, cucine e barbecue, come fosse la veranda di una casa al mare”. Una prima spiegazione,però, la individuano “nella forma mentis di ogni amministratore pubblico che ha varcato la soglia del convento dei gesuiti di Sciacca , ossia quello di pensare alla città come fosse la loro casa di villeggiatura!”

Solo colpa dei politici? Il comitato Pro Villa Comunale non risparmia l’oblio dei cittadini che hanno “ lasciato fare tutto a questa città: asfaltare le strade sul lastricato di pietra lavica, costruire sulle mura e le porte storiche della città, abbattere teatri e costruirne nuovi fuori misura nei posti più panoramici, abbattere chiese antiche, e costruire sulle spiagge e lungo i canaloni naturali”, rimanendo “zitti e muti! Ma rispetto al progetto all’interno della villa, “i cittadini non l’hanno voluto e hanno raccolto quasi tremila firme in pochi giorni”, scrivono evidenziando anche il pentimento, a posteriori, di “alcuni componenti della giunta che avevano firmato il contratto di concessione, perché passato nelle file dell’associazionismo civico e pertanto ha iniziato una nuova consapevolezza sul valore del rispetto della storia e della cultura e dell’affetto che lega i cittadini all’immagine della loro città”. Il riferimento ad un noto esponente dell’associazionismo è ben chiaro, anche se il Comitato evita di fare il nome.

La storia della progetto della Villa, narrata dal Comitato tocca anche la giunta Turturici che “prendendo atto oltretutto dell’inadempienza della ditta privata del pagamento del canone, ha risolto il contratto”, continua il Comitato. Ne è seguito un contenzioso che non è mai giunto alla sentenza sul merito (il Tar si era solo pronunciato sulla sospensiva, come fa solitamente).

La narrazione arriva alla Giunta Di Paola che nel 2012 “ha concluso una transazione a netto svantaggio per la città. Infatti il Sindaco ha acquistato per nome e per conto dei cittadini una piattaforma di cemento armato di 100 mq nella parte ovest prospiciente il terrazzamento sul mare e due serbatoi per 50.000 euro, ed ha incrementato l’area da occupare al privato per farne un chiosco (50 mq) nella parte est dove si trova la vasca e, in un tempo ormai lontano, i giochi per i bambini. Ossia cambiando l’ordine degli addendi il risultato della somma dei danni causati al sito ambientale non cambia”, chiosa il Comitato. Lo scorso 3 aprile, il Comitato viene a sapere, dopo numerose richieste inoltrate agli uffici comunali, che la ditta concessionaria “non ha mai pagato il canone di locazione dalla data della transazione e del nuovo contratto, ossia a decorrere dall’ottobre 2012 ad oggi: ben cinque annualità per un totale di circa 35.000 euro”.

Il 14 settembre dello scorso anno, il privato è stato diffidato ad adempiere entro trenta giorni al pagamento di quanto dovuto, in caso contrario si sarebbe proceduto alla decadenza della concessione e all’esecuzione forzata dei canoni annuali non pagati.

“Da allora, nessuna azione né politica né amministrativa”, rimarca il Comitato che attacca l’attuale Amministrazione comunale: “Nonostante le continue sollecitazioni dei cittadini per fare degli interventi non costosi per curare il giardino storico, non ha voluto interessarsi minimamente della villa comunale e aver tenuto un comportamento omissivo assolutamente ingiustificabile”.

(Foto di repertorio quando lo spazio dominato dalla base in cemento armato era ricoperto da teli)

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