Lo scempio delle Piscine Molinelli che passa indifferente sotto gli occhi della Corte dei Conti (fotogallery)
SCIACCA. Le Piscine Molinelli rappresentano la realtà plastica di uno scempio causato dal governo Crocetta e dai dirigenti regionali, pagatissimi, che non si sono opposti ad un danno patrimoniale a danno della Regione, ente pubblico. La domanda pleonastica è: perché sono stati chiusi anche le Piscine Molinelli e il Grand Hotel delle Terme?
Le due strutture potevano evitare un crimine commesso dalla Regione sul proprio patrimonio. Il Grand Hotel delle Terme poteva svolgere il suo ruolo di struttura ricettiva, le Piscine Molinelli potevano rimanere aperte per la fruizione del pubblico. Piscine, bar, c’era anche una pizzeria. Sarebbe stato un luogo, come lo era, frequentato dal pubblico e la continuazione dell’attività non avrebbe arrecato danni erariali e patrimoniali.
Le Piscine Molinelli si trovano, come tutte gli altri beni delle Terme, in profondo e grave stato di degrado. Uno scempio che rimane, inspiegabilmente, impunito. La Corte dei Conti sembra rivolgere lo sguardo altrove.
Nel 1983 arriva il professore Pasquale Mannino che determina una straordinaria rivoluzione. Prima del suo arrivo, la situazione è quasi disastrosa. Ricorda Alfredo Ambrosetti: “Lo Stabilimento Antiche Terme nella Valle dei Bagni è chiuso e l’Acqua Santa – la cui sorgente si trova in lì dentro – si è perduta dopo il sisma del 1968; nello Stabilimento Nuove Terme funzionano un decimo dei camerini cura e massaggio ed una minima parte dei reparti di cure speciali; le vasche di produzione del fango termale sono insufficienti ed obsolete; il riscaldamento del fango termale per le applicazioni terapeutiche viene effettuato in vecchi mastelli di rame con successivo trasporto manuale con secchi nei camerini; lo Stabilimento delle Stufe di San Calogero è ormai fatiscente e con pochi camerini cura e massaggio; le vasche di accumulo dell’acqua termale vecchie ed insufficienti; gli impianti per l’acqua solfurea piccoli ed inadeguati e condutture di distribuzione colabrodo; la sorgente dei Molinelli è abbandonata e priva di protezione; le altre falde superficiali del bacino (Santa, Fontana Calda, Ferrata, degli Occhi) sono gravate da seri fenomeni di inquinamento organico; le piscine del parco termale chiuse da anni; le lenzuola per i trattamenti sanitari ripuliti con poche lavatrici e l’intero parco termale utilizzato come stenditoio; l’area che poi diventerà il grande parco termale abbandonata; i cunicoli dove corrono tubazioni ed impianti fatiscenti e tanto altro”.
A proposito delle Piscine Molinelli. Con l’arrivo del professore Pasquale Mannino, vengono progettate e realizzate le piscine dei Molinelli con le opere di protezione della sorgente. Viene realizzata quella magnifica struttura, meta di turisti e residenti, ma anche tante persone del comprensorio.
Solo la corta memoria di molti mettono nel calderone una storia delle Terme che ha, invece, uno spaccato ben preciso. Uno spaccato che va dagli inizi degli anni 80 del novecento al 1993. La guida delle Terme con Pasquale Mannino e il politico di altissimo spessore, Lillo Mannino, fanno di tale periodo la rampa di lancio delle terme. Un periodo che si prolunga con risultati soddisfacenti e progetti di strutture che trovano la loro realizzazione, fino alla fine del 2005. Poi, inizia il decadentismo, il degrado che trova nella costituzione della Terme di Sciacca Spa lo scivolo mortale.
Poi il vuoto. Poi l’improvvisazione, poi il disastro. E tutto rimane impunito. Mentre Sciacca per la politica e il potere palermitano è solo un puntino periferico a sud della Sicilia. Un puntino che trasmette la paura che può provocare un coniglio.
Filippo Cardinale
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