L’isola che non c’è: la Ferdinandea e la sua comparsa 190 anni fa
SCIACCA. Con l’isola che “non c’è”, la Ferdinandea, Sciacca ha un legame indissolubile, ma anche le radici legate ad una storia quasi leggenda ma anche economica con il corallo, famoso in tutto il mondo e dal colore unico, salmonato.
Ricorrono 190 anni da quella famosa eruzione che fece emergere la Ferdinandea. Tra la fine di giugno e il 12 luglio del 1831, a 27 miglia marine a sud-ovest, dopo una eruzione vulcanica sottomarina, apparve l’isola Ferdinandea. Uno choc per la popolazione, per gli scienziati dell’epoca, ma anche una disputa diplomatica tra Regno delle Due Sicilie, Impero Britannico e Francia che, probabilmente, si sarebbe risolta solo a colpi di cannone se, dopo sei mesi, così come era emersa l’isola non fosse ritornata sott’acqua, con la sommità a 9 metri sotto il livello del mare.
Le cronache raccontano che tutto durò un paio di settimane. Verso la fine di giugno del 1831 nel mare tra Sciacca, Menfi e Pantelleria si verificarono alcune scosse di terremoto, anche di forte intensità.
Non c’erano mezzi di comunicazione allora, e dai pescatori e dai marinai cominciarono ad arrivare i racconti di fumo che usciva dall’acqua insieme a getti di lava. Il mare sembrava ribollire non solo per la temperatura ma anche per le emissioni di gas che, infatti, provocarono una enorme moria di pesci.
In una settimana si formò prima un “conetto” alto circa 8 metri che emergeva in mare aperto e che eruttava lava, cenere e lapilli. Poi, nella notte tra il 10 e l’11 luglio, un altro terremoto provocò una enorme eruzione che formò in mezzo al mare un’isola alta quasi 70 metri, larga 300 metri e di oltre un chilometro di circonferenza.
Noi la chiamiamo Isola Ferdinandea perché un capitano borbonico, Giovanni Corrao, su indicazione del geologo dell’Università di Catania Carlo Gemmellaro, la ribattezzò così in onore di Re Ferdinando II di Borbone che a quell’epoca governava il Regno delle Due Sicilie. Ma i francesi, le cui navi incrociavano nelle acque del Canale di Sicilia la chiamarono Julia, mentre gli inglesi la chiamarono Graham.
Ma in quel tempo, l’Impero Britannico era una superpotenza e sulle carte nautiche internazionali e di conseguenza sulle riviste scientifiche, quell’isola fu indicata come Graham. Anzi, il Banco Graham, che indica un edificio vulcanico costituito da due coni vulcanici, la Ferdinandea appunto ed un altro cono di maggiori dimensioni che qualche migliaio di anni prima diede vita a sua volta ad un’altra isoletta vulcanica.
La sommità della Ferdinandea ancora oggi è a soli nove metri sotto l’acqua, mentre la base giace su un fondale che varia fra i 150 e i 200 metri di profondità. Non è mai più riemersa.
Dall’eruzione della Ferdinandea nasce la storia economica del corallo di Sciacca. Famoso in tutto il mondo per il suo delicato colore salmonato. Sciacca, all’epoca, divenne il maggiore centro di esportazione di corallo. Una grandissima quantità che fece crollare la borsa del corallo. Il corallo è oggi uno dei maggiori elementi identitari di Sciacca.
Filippo Cardinale