“L’INGENTE QUANTITATIVO DI SOVVALLI PROVENIENTI DA ESTERNI TERRITORI”. SI FACCIA LUCE

Un’emergenza rifiuti così preannunciata non può passare sulla testa dei cittadini senza che si accertino le responsabilità della filiera che interessa la raccolta e lo smaltimento dei medesimi rifiuti.

Al cittadino non può bastare una semplice giustificazione indicandola nella saturazione della discarica di contrada Salinella-Saraceno e dell’impianto di compostaggio sito in contrada Santa Maria, ambedue gestite dalla Sogeir Impianti. Una discarica, un impianto di compostaggio, non possono saturarsi in pochi giorni. L’emergenza di Sciacca (ma anche a catena deigli altri 16 Comuni che fanno parte dell’ATO) è giunta al culmine adesso ma con segnali premonitori già concretizzatisi nei mesi scorsi.

Infatti, ambedue gli impianti, hanno vissuto la saturazione già in precedenza. Come è possibile? I saccensi hanno detto fine alle diete e si sono dati a interminabili banchetti? Il vero nocciolo della questione risiede nella lettera che la Sogeir Impinati invia al Comune. Essa è datata 18 aprile, ma giunge al protocollo del Comune il 23 aprile. Siamo esattamente a pochissimi giorni dall’esplosione dell’emergenza rifiuti.

Nella lettera, tra l’altro, c’è un passaggio significativo: “…preso atto che i risultati del rilievo del 5 aprile 2019 hanno rilevato un coefficiente di costipazione dei rifiuti in discarica di circa 0.5 ton/mc, rispetto alle 0,8 ton/mc attese, e che, quindi, la data del 25 maggio di prevista saturazione del sistema V3/V4 è stata anticipata di circa 1 mese, anche a causa dell’ingente quantitativo di sovvalli conferiti da impianti esterni al territorio ATO Agrigento Ovest, e che occorre definire una morfologia finale della discarica per la chiusura provvisoria….).

La lettera della Sogeir Impianti è datata 18 aprile 2019, giunge al Comune di Sciacca il 23 aprile.

E’ qui il nocciolo della questione. Una discarica non si satura dall’oggi al domani. La Sogeir Impianti avrebbe dovuto già da tempo avvisare il sindaco Francesca Valenti, gli altri sindaci dei rimanenti 16 Comuni che in discarica Saraceno-Salinella conferiscono. Tale discarica è pubblica e i soci sono i 17 Comuni. Il Comune di Sciacca detiene il 28% delle quote. Per onestà manageriale, la Sogeir Impianti avrebbe dovuto avvisare in largo anticipo della possibilità di saturazione della discarica. Non lo ha fatto perchè, nel frattempo, ha acquistato rifiuti provenienti da Gioia Tauro. Nè vale la motivazione che i diversi Comuni non pagano le fatture e quindi necessita fare cassa. Se i Comuni non pagano, bisogna mettere in campo altre soluzioni.

Che vi sono Comuni che devono versare da tempo soldi non è una novità. Si è consentito, anche per scopi clientelari e politici, a diversi Comuni di seguitare nella pesante situazione debitoria.

Altro dato è che il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, è stata messa al corrente della situazione in ritardo. Un colpo basso proprio da parte di chi politicamente non solo sostiene il PD, ma anche ha una rappresentanza istituzionale nel civico consesso.

Le responsabilità pesano in modo notevole sulla Sogeir Impianti, sia nella gestione della discarica che dell’impianto di compostaggio. E’ inutile mettere le mani avanti e dire che “mi interesso solo di liquidazione”. Il dominus è sempre presente direttamente e indirettamente tramite persone a lui vicine.

E’ auspicabile che la magistratura faccia luce su quanto accade. Per evitare che alla fine a pagare saranno solo e sempre i contribuenti, vittime di personaggi che non hanno quel know-how necessario. Anche questa è una gestione pubblica del servizio, purtroppo gestita da una politica non all’altezza.

Filippo Cardinale