Licata, ingenti furti d’acqua con allacci abusivi: tre arresti
LICATA- Allacci abusivi alla condotta idrica per rubare ingenti quantità d’acqua. Tre i licatesi che sono stati arrestati, con l’ipotesi di reato di furto aggravato continuato e in concorso, dai poliziotti del commissariato cittadino, assieme a quelli della Squadra Mobile della Questura. Agenti che non si sono mai dimenticati di quella che, per Licata, è una triste emergenza.
I poliziotti, in contrada Safarello, hanno scoperto gli allacci alle condotte idriche di Siciliacque e grazie ai tecnici della società, al termine degli accertamenti, sono riusciti a risalire ai presunti responsabili, arrestandoli in flagranza di reato e procedendo al sequestro dell’invaso dove l’acqua era stata convogliata, ma anche del materiale utilizzato per la commissione del reato. A finire nei guai sono stati: Angelo Pace di 58 anni, Francesco Pace di 27 anni e Giuseppe Pace di 32 anni.
Al termine dell’udienza per direttissima, il gip del tribunale di Agrigento ha convalidato l’arresto ed ha disposto per i tre indagati gli arresti domiciliari.
E’ notizia dei giorni scorsi che lungo la condotta Gela-Aragona, in territorio di Licata, vengono sottratti in media oltre 30 litri di acqua al secondo, con punte di 70 litri al secondo nei fine settimana. Dati allarmanti, quelli forniti da Siciliacque che, già 3 anni fa, aveva attivato un sistema di monitoraggio e sorveglianza su tutto l’acquedotto. E attraverso i controlli quotidiani, fra il 2020 e il 2022, vennero scovati un centinaio di allacci abusivi.
Molto spesso, a Licata, vengono create reti idriche parallele per l’irrigazione di serre e terreni agricoli. Un fenomeno che, come ogni anno, s’intensifica in estate soprattutto fra la zona industriale di Butera e Licata (dove si concentra il maggior numero di serre) e fra Torre di Gaffe e Licata. Gli allacci abusivi, di norma, si trovano in zone non accessibili alle squadre di Siciliacque, in quanto proprietà private.
Gli effetti negativi dei furti d’acqua si ripercuotono su tutta la fascia costiera da Gela a Licata, compreso il centro urbano del Comune agrigentino che riceve meno di 60 litri di acqua al secondo rispetto ai 90 litri al secondo immessi in acquedotto. Le maggiori sofferenze si verificano al serbatoio Safarello, direttamente alimentato dalla condotta Gela-Aragona. Siciliacque si era anche costituita parte civile in uno dei processi in corso al tribunale di Gela – quello scaturito dall’inchiesta “H2O”, avviata proprio in seguito alle denunce della società – che vede imputate 26 persone per furto aggravato.