Licata, disabili torturati e filmati finiti sui social: chiesta la conferma delle condanne
LICATA- In appello, il sostituto procuratore generale di Palermo, Carlo Lenzi, ha proposto la conferma della pena per i licatesi condannati in primo grado dal Gup del Tribunale di Agrigento: Antonio Casaccio, 28 anni (9 anni in primo grado); Gianluca Sortino, 25 anni (7 anni); Jason Lauria, 27 anni (8 anni) e Angelo Marco Sortino, 38 anni (7 anni).
Le vittime sarebbero state legate e picchiate con calci e pugni oppure imbrattate con della vernice. Violenze e derisioni ai danni di incolpevoli disabili e torture diffuse in rete dopo essere state filmate con i telefonini.
I disabili, secondo quanto ha accertato il processo, sarebbero stati picchiati, sequestrati e umiliati nella propria abitazione o per strada. In una circostanza uno dei tre invalidi civili sarebbe stato brutalmente pestato con un bastone, legato con del nastro adesivo e abbandonato per strada fino a quando una donna di passaggio non lo liberò.
In altre sarebbero stati umiliati con della vernice al volto e con una sostanza che aveva provocato la caduta dei capelli. Oppure legati a una sedia con un secchio in testa e picchiati. Calci, pugni, bastonate e minacce di morte. Il tutto sempre filmato con degli smartphone e diffuso in rete, sui social con titoli di derisione.
La prima udienza del processo di appello è proseguita con l’arringa difensiva dell’avvocato Giovanni Castronovo, legale di Casaccio che ha chiesto la riapertura del dibattimento con la nomina di un medico legale al fine di verificare lo stato di invalidità di una delle vittime.