“Le vie dei tesori” dimenticano le “Sacre Spine”
SCIACCA. “Non riesco a capire perché in questa città le istituzioni e le associazioni che si occupano di cultura e turismo, non mettano in risalto l’importanza storica delle Sacre Spine”. Sfogo improvviso ma frutto di un disagio che si porta dietro da anni quello di Vincenzo Mandracchia, autore di una pubblicazione dedicata alla storia delle reliquie conservate nella chiesa di San Michele Arcangelo.
Mandracchia ha visto che nel programma de Le vie dei Tesori di quest’anno, per la terza volta consecutiva non è prevista la visita al reliquiario dove sono custodite le Sacre Spine. Mandracchia afferma che delle spine della corona che cinse il capo al Cristo nel suo calvario che ci sono in varie parti del Paese, quelle di Sciacca (portate in Italia da Carlo I D’angio) vista la provenienza e i documenti consultati, sono tra le più credibili e veritiere.
“Non capisco come come città come Andria, San Giovanni Bianco e altre località – aggiunge – dove sono venerate le sacre spine, portano in dote durante l’anno, decine di migliaia di turisti. A Sciacca, invece, il turismo religioso è sconosciuto. Se con Le vie dei Tesori il cittadino si riappropria dei “tesori” che la città offre – aggiunge – perchè nessuna autorità ha mai pensato di inserire le Sacre Spine e il suo artistico reliquiario che ha oltre due secoli, tra i tesori della nostra città ?”