“LE TERME DI SCIACCA NON SONO STRATEGICHE”. LA REGIONE RIORDINA LE SOCIETA’ PARTECIPATE, ENTRO L’ANNO LA DISMISSIONE
Sono 33 le partecipate, 7 mila dipendenti e un costo di 220 milioni di euro l’anno per le casse regionali
Basta con i costi eccessivi delle società partecipate. La Regione mette ordine e per le Terme di Sciacca (nel comunicato stampa non sono citate quelle di Acireale, sarà una svista, oppure le terme acesi sono strategiche?), insieme alla Italkali, Ast, unicredit, c’è la dismissione perchè non più strategiche. Obiettivo: entro la fine di quest’anno.
Trentatré società, 7 mila dipendenti, 220 milioni di euro trasferiti ogni anno dalla Regione, debiti per migliaia di euro non ancora quantificati. Per razionalizzare il sistema delle società partecipate, la Regione sta portando avanti il piano di riordino che prevede la riduzione delle Spa da 33 a 11 attraverso un processo di accorpamento e di dismissioni, con un risparmio per le casse pubbliche, a cominciare dai costi per gli amministratori: dagli attuali 3 milioni (già 1,5 mln in meno da quando è scattato il tetto massimo per gli emolumenti) a circa 1,5 milioni. Il piano, al vaglio della commissione Bilancio dell’Ars che ha già effettuato una serie di audizioni di amministratori, è stato presentato a Palazzo d’Orleans, dal governatore Raffaele Lombardo e dall’assessore all’Economia Gaetano Armao. “Il piano di riordino servirà a razionalizzare, semplificare e concentrare 33 società con 33 consigli di amministrazione ciascuna. Alla fine ogni società avrà al massimo tre amministratori, il presidente guadagnerà non più di 50 mila euro e i consiglieri 25 mila”. Ha detto il governatore Raffaele Lombardo, presentando il piano di riordino delle società partecipate dalla Regione. “Che senso ha avere più società che gestiscono personale per esempio per le pulizie? Le concentriamo in una soltanto – ha aggiunto Lombardo -. Tra le 33 società poi alcune sono doppioni”. Il governatore ha sottolineato che c’è un “surplus di dipendenti che grava sul bilancio della Regione” prefigurando la necessità di “una riduzione progressiva del personale” ed escludendo nuove assunzioni.
Questo il piano del Governo regionale : Solo per quanto riguarda i costi degli organi amministrativi e di controllo, si prevede una riduzione degli oneri per emolumenti da 4 milioni e mezzo di euro a meno di 1 milione e mezzo, per la gestione del personale che ammonta a oltre 7 mila dipendenti. “L’impatto positivo sui conti pubblici – ha aggiunto Armao – consentira’ di realizzare il risanamento finanziario del sistema delle partecipazioni e di razionalizzare la spesa complessiva di 220 milioni di euro che viene erogata per l’acquisizione dei servizi dalle societa’. In tal senso, puntiamo poi, gia’ da quest’anno, mediante l’adozione del modello della societa’ consortile, a un risparmio di tipo fiscale di oltre trenta milioni di euro”. La Regione Siciliana attualmente esercita nei confronti delle aziende partecipate e controllate il controllo sulla gestione sociale relativamente alla predisposizione e variazione dei singoli statuti, ma intervenendo esclusivamente all’assemblee degli azionisti per l’approvazione del bilancio. Troppo poco. Occorre – ha precisato l’assessore – incrementare il flusso delle informazioni, estendendo l’applicazione delle norme sulle societa’ quotate del testo unico della finanza, adottando i rimedi che l’ordinamento prevede per scongiurare e, se del caso, perseguire i danni al patrimonio pubblico attraverso l’azione di responsabilita’ nei confronti degli amministratori incapaci”.
In particolare, a seguito delle modifiche statutarie saranno introdotte negli statuti: la “Relazione Intermedia” sulla gestione (il c. d. bilancio semestrale) ed il “Resoconto Intermedio di gestione” (la c. d. ‘trimestrale’). Inoltre, il Governo regionale potra’ acquisire informazioni dal collegio sindacale all’assemblea dei soci e vigilera’ sulla obbligatorieta’ trimestrale della relazione sull’andamento societario secondo il dettatto dell’artivolo 2381 del codice civile. E’ prevista, anche, l’istituzione di un dirigente contabile e di un responsabile sulla veridicita’ dei bilanci. “Saranno poi resi obbligatori – ha concluso l’assessore – i requisiti di onorabilita’ e professionalita’ previsti dal Tuf, l’adozione del Codice di comportamento anticorruzione e antimafia (c.d. Codice Vigna) e l’anagrafe tributaria per gli amministratori delle societa’, con un emendamento al disegno di legge sulla semplificazione, di cui si ribadisce l’assoluta urgenza dell’approvazione” .