LE SCELTE ASSURDE DELLA REGIONE: IL SAN FRANCESCO PER UFFICI REGIONALI
L’ex convento per l’Unità Operativa di via Ovidio. Turriciano fa le barricate e dice no
Editoriale
Capire la Regione è davvero impresa ardua. Il compito diventa ancora più difficile quando sono gli stessi uffici della Regione a non comunicare tra loro, a non consultarsi.
L’ultima novità (riportata anche sul quotidiano La Sicilia in uscita oggi) è che la Regione trasforma in uffici amministrativi gli antichi immobili di valore storico restaurati con fondi pubblici e per finalità culturali: l’ex convento San Francesco. Con delibera di giunta regionale dello scorso 4 settembre 2012, il servizio patrimonio della Regione ha deciso di trasferire l’unità Soat di Sciacca , che da diversi anni è ospitata in un immobile privato in via Ovidio, in una parte dell’ex convento San Francesco, di proprietà della Terme di Sciacca spa.
Che c’entra utilizzare un complesso architettonico di notevole pregio storico, edificato nel 1200 e divenuto, dopo un accurato restauro finanziato dalla Regione negli anni Ottanta, un importante centro congressi con una precisa destinazione d’uso?
E ancora. La Regione ha pubblicato il bando per attirare i privati nella gestione delle strutture termali. Essi devono fare una valutazione d’investimento, spendendo tantissimi milioni di euro in opere di ristrutturazione e manutenzione. C’è il rischio serio che i privati fuggano dal bando non appena si accorgono che le strutture sono occupati da altri uffici regionali.
Scelta inopportuna quella della Regione, se non addirittura scellerata. Il tutto in silenzio, senza consultare le altre istituzioni che pure hanno interesse alla valorizzazione delle Terme. Un esmpio può essere il Comune.
Domani i dirigenti delle tre unità operativa dell’assessorato agricoltura, ubicate a Sciacca, si devono recare nei locali dell’ex convento San Francesco per acquisire formalmente la disponibilità degli stessi al fine di procedere alla programmazione degli interventi di adeguamento.
Un primo primo contatto è avvenuto venerdi scorso, scatenando la giusta reazione del commissario liquidatore delle Terme, Carlo Turriciano, che si oppone alla consegna.
Turriciano, a ragione, sostiene l’impossibilità a cedere parte dell’ex convento, evidenziando che potrebbero sorgere delle problematiche di carattere giuridico ed economiche perseguibili per legge, tra cui quelle del cambio di destinazione d’uso e quello della sottrazione di parte dei locali utilizzati come centro congresso. Il tutto nel contesto delle procedure per affidamento dell’intera struttura termale ai privati. Perchè tra qualche mese, quando la Regione Sicilia individuerà il soggetto privato a cui affidare la gestione delle Terme e degli annessi immobili, sarà necessario effettuare un altro spostamento degli uffici periferici destinati ai servizi per l’agricoltura.
La Regione non ha tenuto conto di una prima opposizione fatta dalle Terme ed oggi è in atto una fitta corrispondenza Sciacca-Palermo per definire la questione. Il commissario liquidatore ha proposto l’utilizzo dei locali dell’ex Motel Agip di via Figuli, di proprietà delle Terme, in parte assegnati al comando di Polizia municipale. La diatriba si dovrà chiarire, ma l’attuale liquidatore, nominato dalla stessa Regione, afferma che si opporrà a tale provvedimento fino a quando sarà lui ad occupare questo posto. L’iter sembra comunque sia stato sospeso e domani non dovrebbe avvenire nessuna consegna dei locali.