Le riflessioni di Monte: “Il ruolo del consigliere comunale è ridotto quasi a zero in tutto e per tutto”

SCIACCA. Consiliatura strana, difficile e complessa. Elementi che inducono il consigliere comunale Salvatore Monte a snocciolare alcune riflessioni nella consapevolezza che “è difficile spiegare questa esperienza da consigliere comunale”. Se per Monte si tratta della prima volta da consigliere comunale, è pure vero che “da amministratore ricordo che mi relazionavo anche con i consiglieri di opposizione oltre che, ovviamente, con quelli di maggioranza”.

Insomma, incontri, confronti e dibattiti erano la normalità e “alle volte erano inevitabili scontri anche, politicamente, violenti”. Monte avverte come da  amministratore a consigliere “il ruolo è nettamente diverso, così come è differente il carico di responsabilità tra il consigliere comunale di maggioranza e quello di opposizione”.

L’amara constatazione di Monte è che “il ruolo del consigliere comunale è svilito”, anzi “quasi a zero in tutto e per tutto. Un’esperienza, dunque, strana. Un’esperienza troppo spesso priva di dialogo tra le parti, priva di quel sano confronto che dovrebbe alimentare la politica, che dovrebbe dare un ulteriore stimolo a chi amministra”.

L’ex assessore avverte un “estremo silenzio”, ma anche un’altra sensazione: “l’annientamento dell’organo supremo che è il consiglio comunale”. Un silenzio che “ha generato l’azzeramento della vita politica locale”. Poi confessa di aver letto, sui social, a firma di un concittadino che lamentandosi della triste vicenda dei rifiuti ha scritto testualmente: “Ma amministratori ed opposizione dove siete?”

Una frase che ha radiografato l’attuale situazione politica locale. Per Monte, i comunicati, le note, gli interventi, le interrogazioni “hanno dimostrato la loro inefficacia totale. La delusione, la paura di essere ormai abbandonati da tutto e da tutti è il sentimento comune che provano molteplici concittadini. Una cosa che fa paura e che rischia di segnare il distacco definitivo tra cittadini ed istituzioni”.

Poi, l’invito ad una riflessione collettiva. “È arrivato il tempo che chi amministra la città compia e raggiunga le dovute riflessioni e le dovute conclusioni. Chi presiede l’aula Falcone Borsellino faccia altrettanto e, al contempo, si apra una seria fase di riflessione anche all’interno delle opposizioni, tutte nessuna esclusa”.

La conclusione è anche un invito alle opposizioni. “Chi oggi ambisce ad essere una alternativa all’attuale compagine di governo, deve mettere in campo tutte le modalità utili per non rischiare di essere annientato da un buco nero pronto a risucchiare al suo interno tutto e tutti tra l’indifferenza e la reale delusione che veleggia in città”.