Le potenzialità dei pannelli fotovoltaici: come funzionano i contatori bidirezionali

Le fonti di energia rinnovabile sono ormai al centro dei dibattiti per un futuro più green e sostenibile. Una delle maggiori spinte in questa direzione riguarda il fotovoltaico: i pannelli solari si stanno facendo strada sia nelle abitazioni private che negli uffici e attività commerciali. Ma se è ormai conosciuto il funzionamento dei pannelli fotovoltaici, non tutti sono a conoscenza delle straordinarie potenzialità di questi strumenti, che derivano essenzialmente dalle caratteristiche dei contatori bidirezionali.

Contatori bidirezionali: cosa sono e come funzionano

I contatori tradizionali si occupano della registrazione dei consumi energetici. Diversamente, i contatori bidirezionali permettono di registrare, misurare e monitorare l’energia consumata da un impianto fotovoltaico e restituita alla rete elettrica, in modo da tenere traccia dell’energia importata ma anche di quella esportata. Questo è particolarmente importante perché quando si installa un impianto fotovoltaico l’utente diventa sia produttore che consumatore di energia: conoscere la quantità di energia immessa in rete significa poter monitorare in maniera costante i propri consumi energetici, anche per rendersi conto di eventuali conteggi errati dell’energia immessa in rete.

Sul piano estetico, il contatore bidirezionale assomiglia a quello tradizionale, ma è maggiormente sviluppato sulla parte elettronica. L’energia impiegata per le utenze della casa viene conteggiata come energia prelevata, mentre quella non autoconsumata che viene restituita alla rete pubblica viene conteggiata come energia immessa. Questo è possibile grazie al fatto che il contatore bidirezionale impiega due diverse direzioni di flusso dell’energia: se deve registrare l’energia in ingresso che proviene dalla rete elettrica ha valore positivo, mentre il valore indicato è negativo nel momento in cui l’impianto produce più energia di quella consumata e quindi restituisce alla rete elettrica l’energia in eccesso.

Come si riconosce un contatore bidirezionale

L’ipotesi più accreditata per il futuro è che i contatori bidirezionali sostituiranno gradualmente quelli monodirezionali. Ma come si riconosce un contatore bidirezionale? Ci sono diversi modi per farlo. Innanzitutto, occorre verificare i documenti di installazione, dove il più delle volte è riportato il tipo di contatore. Poi si può verificare se sono presenti due display distinti, dal momento che sui contatori bidirezionali sono dotati di due display, uno visualizza il consumo di energia e l’altro l’energia che viene immessa in rete. Si può inoltre controllare le letture nel periodo di produzione energetica, se quando l’impianto sta generando potenza si osserva un aumento nella registrazione, il contatore è bidirezionale. Infine, si può contattare la compagnia energetica per sciogliere ogni dubbio sul tipo di contatore installato.

Perché passare a un contatore bidirezionale

Se si vuole passare a un contatore bidirezionale per il proprio impianto fotovoltaico, occorre informarsi presso il proprio fornitore di energia per conoscere la procedura della transizione. Solitamente basta presentare una richiesta per l’installazione del contatore bidirezionale, la quale è seguita dall’operazione di un tecnico specializzato per l’installazione. A volte può essere necessaria una visita tecnica preliminare per verificare le condizioni dell’edificio.

Ma perché è una scelta vantaggiosa passare ai contatori bidirezionali? I grandi vantaggi del bidirezionale coinvolgono non soltanto l’autoconsumo nelle abitazioni private, ma possono rappresentare un potenziale significativo anche a livello pubblico e collettivo. Nelle reti tradizionali non c’è accumulo di energia, dunque l’energia immessa deve necessariamente corrispondere a quella consumata. In questo modo, è possibile che si verifichino interruzioni della produzione nei momenti di maggiore attività, ovvero quelli in cui c’è più luce. Ma se gli impianti fotovoltaici diventassero la norma nelle strutture sia private che pubbliche, si potrebbe sfruttare il bidirezionale in maniera strategica. Immaginiamo una pergola fotovoltaica per auto all’interno di ampi spazi, come un parcheggio di un grande aeroporto o centro commerciale: le auto elettriche potrebbero sfruttare la ricarica bidirezionale, approfittando il momento in cui la macchina è ferma per ricevere energia dalla rete, ma anche reinserirla nel circuito durante i picchi di consumo. Si può immaginare quale potrebbe essere l’impatto di un tale sistema su larga scala. Il rapporto bidirezionale fra gli impianti fotovoltaici e la rete elettrica può essere un vero punto di svolta nella progettazione di soluzioni per ottimizzare i consumi di energia, anche a livello pubblico, che è poi una delle esigenze più sentite del nostro tempo.