Le mortificazioni non si arrestano: parco riqualificato ma ancora chiuso
SCIACCA. La scorsa primavera la conclusione dei lavori di riqualificazione del parco termale e quasi contemporaneamente la perdita della disponibilità. C’è anche questo nella storia intricata delle Terme di Sciacca, chiuse dal marzo del 2015. L’unico bene dell’ampio patrimonio termale che non si trova in condizioni di degrado, oggi è chiuso e inutilizzato.
Nel 2019 la Regione Siciliana lo aveva consegnato al Comune e venne a Sciacca l’allora presidente Nello Musumeci. Una consegna che diede il sorriso alla città e regalò un momento di ottimismo anche alle autorità istituzionali locali. Il parco è un bellissimo polmone verde in pieno centro, sarebbe tornato ad essere uno spazio a disposizione delle famiglie. Il Comune, pur con qualche difficoltà, cominciò a gestirlo. Ma per poco tempo. Fino a quando un incidente ad un bambino determinò la chiusura. Grazie ad un finanziamento nazionale è stato poi possibile riqualificarlo e metterlo in sicurezza. Ma al termine dei lavori, il parco è tornato a luglio nella disponibilità della Regione Siciliana. Da quel giorno, pur avendo fatto un lifthing, l’ara verde è chiusa.
Non c’è stato nessun rinnovo della concessione, il parco è oggi chiuso alla pubblica fruizione e simbolo dell’abbandono totale in cui versa lo storico complesso termale. Il Comune alcuni mesi fa ha presentato una richiesta indirizzata alla Regione per riottenerne la concessione. Ma fino ad oggi nessuna risposta. Dietro il cancello un’area bella e accogliente, ma miseramente chiusa. Tutto attorno degrado, sporcizia e incuria. Il caso del parco è inserito nell’ampio dossier con cui il comitato civico patrimonio denuncia le gravi responsabilità della Regione Siciliana.
Giuseppe Recca