Le “Commistioni” di Letizia Palagonia affascinano i clienti del Verdura Resort

Letizia Palagonia

SCIACCA.  L’artista della foto, Letizia Palagonia, espone al Verdura Resort. Una mostra con la quale Letizia rappresenta l’arte attraverso la sua macchina fotografica. L’arte esposta nel contesto di una location di eccezionale suggestione, il Verdura Resort di sir Rocco Forte, tra green, aranceti, l’atmosfera delle diverse sfumature che il Mediterraneo riverbera sul resort. Una mostra nella quale l’espressione artistica di Letizia Palagonia è accompagnata dalle note soavi dell’arpa. Un evento voluto dal general manager del resort, Giacomo Battafarano, e che ha l’apprezzamento dei clienti. Un percorso tra le “Commistioni” che Letizia, donna di eccezionale dinamismo e sensibilità, nel quale, col la sua capacità multilingue, coinvolge in belle emozioni i visitatori, trasmettendo loro il significato del titolo della mostra.

Letizia riesce a cogliere magnificamente gli attimi delle città come contenitore di ambienti di vita, superficie dinamica su cui agiscono e intervengono le tracce della presenza umana. Spazi che attendono di essere scoperti o semplicemente reinterpretati. 

Osservando le foto esposte, riferite alle Commistioni  colte nella nostra Sicilia, non può non venire in mente un passaggio della conversazione del romanzo di Lampedusa, il Gattopardo, tra il  principe Fabrizio e Chevalley, questa violenza del paesaggio, questa crudeltà del clima, questa tensione continua di ogni aspetto. Letizia, in modo unico, riesce a cogliere la tensione continua di ogni aspetto. Il bello ma anche la violenza della mano dell’uomo che riesce a creare un binomio di contraddizione spesso capace di creare un paradosso fino all’estremo.

Quali sono i fattori capaci di connotare i luoghi di quei valori simbolici, affettivi e identitari di riferimento a una o più comunità, garantendone così la frequentazione, la cura, la gestione condivisa, la percezione, il senso di appartenenza da parte dei fruitori? E’ la domanda che ci si pone.

Per Letizia Palagonia, l’’identità si manifesta con elementi vari, talvolta imprevedibili, ma fra le sue matrici l’espressività è forse quella più universale. Non è facile cogliere le suggestioni che Letizia prova in giro con la sua macchina fotografica. Quasi un’ossessione, una magnifica ossessione che le permette di sentire e di conoscere un luogo prima di tutto attraverso i sensi, grazie al caleidoscopio di sensazioni con cui esso si staglia nella memoria di chi lo vive, lo frequenta, lo attraversa.

Molti paesaggi urbani contemporanei, grazie alla forte carica espressiva o spazialità scenica, coltivano immaginari identitari che, nel tempo, prendono possesso del luogo, lo fanno proprio e diventano parte del suo stesso essere, racconta Letizia. Per l’artista, il paesaggio urbano è un autoritratto della civiltà che lo abita, e attraverso di esso l’osservatore può riconoscere, considerare, apprezzare o contestare la creatività e la sua espressione materiale. 

Del resto, le città costituiscono un’unica indeterminata massa di connessioni stilistiche, strutturali, artistiche che si accostano, accumulano, elidono in una commistione continua che diventa tratto comune di lettura del paesaggio urbano. E allora, in questa nuova dimensione non è la forma che conta ma l’unicum eclettico che ne risulta. Che a volte si integra armoniosamente, a volte stride in modo evidente.

È difficile dire in questa situazione quale paesaggio sia rappresentabile o valga ancora la pena di rappresentare. Il percorso fotografico “Commistioni” è una selezione di un ampio “work in progress” sviluppato nell’arco di diversi anni e in continua evoluzione.

Le foto selezionate sono scattate dall’anno 2000 ai nostri giorni; la scelta di periodi così distanti per percepire la consistenza temporale del fenomeno, l’evoluzione inarrestabile delle città contemporanee.

Le foto in esposizione al Verdura Resort hanno un focus sulla Sicilia, o meglio, la Sicilia rappresenta l’humus, il punto di partenza da cui cogliere le “Commistioni” di alcune città del mondo, oggetto dei viaggi dell’autore, attraverso paesaggi urbani dove gli stili architettonici e le espressioni umane si sovrappongono senza soluzione di continuità, restituendo quell’unicum proprio della contemporaneità urbana. Da Londra a Siviglia, da La Habana a Palermo, da Astana alla Toscana, da Favara a Napoli, solo per citarne alcune.

Letizia ha l’arte di immortalare le città senza filtri e correzioni, senza eliminare le imperfezioni che l’intervento dell’uomo inevitabilmente aggiunge per motivi pratici e necessità, per incuria, talvolta con violenza, o anche solo con l’intento di lasciare un segno identitario. La foto per ritrarre la realtà, per riflettere, per godere di qualcosa che semplicemente piace o contestare qualcosa che ci appare intollerabile.

Letizia Palagonia nasce nel 1968 a Sciacca, in provincia di Agrigento: Sud del Sud, terra di incomparabile bellezza e, al contempo, di grandi contraddizioni, terra di Commistioni. Questo è il composto primordiale in cui è cresciuta e si è formata e da cui ha tratto sensibilità artistiche e voglia di lottare nel tentativo di offrire uno sguardo che possa dare senso e  prospettiva alla bellezza, cogliendone le linee intime anche laddove essa è fatta oggetto di vessazioni. Gli studi in architettura e la professione di architetto paesaggista, sono, insieme alla fotografia, lo sbocco naturale delle proprie sensibilità e dell’aspirazione a cogliere le identità più intime e profonde, varie e complesse, degli ambienti in cui viviamo.

Da tutto ciò nasce il solco della Letizia Palagonia fotografa, l’abbrivio da cui prende forma il miracolo dello scatto, in cui il momento della creazione è quasi imparentato con lo spazio della follia, ed origina dalla meraviglia, in cui l’istinto, talvolta la compulsione, concretizzano su carta emozioni, in un costante gioco di rimandi e reciproci riconoscimenti e ripescaggi di memorie profonde. La tecnica fotografica, affinata da studi e anni di esperienza, è solo uno strumento, un tramite per il raggiungimento del miracolo su carta. Si diploma presso il Liceo Linguistico e frequenta alla facoltà di Architettura di Palermo, dove vive.  Si laurea nel 1994 e inizia a lavorare come urbanista. Collabora con la FAO e diverse ONG occupandosi di Cooperazione Internazionale nei Paesi in Via di Sviluppo, con la volontà di dare concretezza e significato alla parola solidarietà; attività che, man mano, si è trasformata in uno scambio reciproco di saperi e conoscenze.  La passione per la fotografia inizia già negli anni del liceo.

Vincitore del Concorso Internazionale Cityscape con la foto “Metal Moon”, in mostra alla Blank Wall Gallery di Atene (Grecia) nel marzo 2018. Quattro fotografie sono state selezionate per il Trieste Photo Festival a Novembre 2018. Nel Dicembre 2018 viene pubblicata la prima foto su Photovogue; a questa ne seguiranno altre nove. Nel 2019, una prima selezione del percorso fotografico “Commistioni” è presente alla Settimana delle Culture a Palermo, Palazzo Sant’Elia (da maggio a luglio 2019); ad agosto la mostra si è spostata a Sciacca, al Circolo di Cultura. Nel 2020 era prevista una personale a Brera, in occasione del FuoriSalone (posticipata nel 2021, causa COVID)

Filippo Cardinale