LE BUGIE DELL’ASP: ANNUNCIA POTENZIAMENTO IN PEDIATRIA MA, IN REALTA’ STA FACENDO L’ESATTO CONTRARIO
Nominata medico in posizione di “comando”. Per farle spazio si fa decadere in anticipo un contratto con un altro medico. Dove sarebbe il potenziamento, dunque?
Di Massimo D’Antoni
Ma quale potenziamento del reparto di Pediatria all’ospedale di Sciacca? Dopo l’esaltato comunicato stampa della scorsa settimana diramato dal vertice dell’Asp di Agrigento, in cui si annunciava l’innesto, nella formazione di medici del reparto che si occupa dei bambini, della dottoressa Francesca Cavataio (proveniente dall’ospedale Di Cristina di Palermo), si immaginava che si fosse compiuto un significativo passo avanti. E invece non è così. Già, perché si è scoperto nelle scorse ore che la Cavataio sarà un innesto in una “squadra” già priva di tre giocatori, uno dei quali peraltro “espulso” per fare posto proprio a lei.
Ma andiamo con ordine. La dottoressa Francesca Cavataio giunge al Giovanni Paolo II di Sciacca in posizione di “comando”, in uno con il presunto impegno assunto nei suoi confronti ad assegnarle un ruolo di dirigente (facente funzioni) al posto del dottor Roberto Barcellona, ormai verso il pensionamento.
Il suo arrivo, tuttavia, coincide con il sostanziale licenziamento (già operato) nei confronti di un altro medico già in servizio a Sciacca, ossia la dottoressa Stefania Di Noto, a cui è stato comunicato che il suo contratto (a tempo determinato) non sarà più rinnovato. Contratto che peraltro sarebbe scaduto a dicembre ma di cui, “gentilmente”, il manager Ficarra ha anticipato la decadenza avendone facoltà.
Insomma: siamo di fronte al più banale dei valzer di nomine professionali. Non si capisce, dunque, dove sia l’annunciato “potenziamento”, sbandierato come un vessillo invero esagerato. Che, al contrario di quanto voglia far intendere il dottor Ficarra, quello messo in atto in Pediatria a Sciacca sia un oggettivo “depotenziamento”, è dimostrato dal fatto che la dottoressa Cavataio sarà dispensata dai turni notturni, come si addice ad un Primario che si rispetti, ancorché “in pectore”.
Insomma: più che un potenziamento è un passo indietro. Licenziata la Di Noto (a meno di eventuali sorprese) né il dirigente medico Franco Giordano, né il primario Roberto Barcellona (entrambi in pensione) saranno sostituiti. In più i carichi di lavoro per i quattro medici che restano sono destinati ad aumentare.
Si annunciano proteste. Un altro argomento di cui si sta occupando, intendendo chiederne conto e ragione a chi di competenza, il Comitato civico per la Sanità.