LAVORO, IN SICILIA DISOCCUPAZIONE AL 20 %
«I Consulenti del lavoro di Palermo sono in prima linea, con iniziative proprie e con la disponibilità a collaborare con le istituzioni, per contribuire a ridurre la terribile piaga della disoccupazione che in Sicilia affligge, dato Istat allo scorso 30 giugno, 346mila cittadini, pari ad un tasso del 20% contro il 9,8% medio nazionale». Lo ha detto oggi a Palermo Antonino Alessi, neopresidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro del Capoluogo dell’Isola, che, nel concludere il convegno sulle misure per il lavoro contenute nella Legge nazionale di bilancio 2020, ha fatto anche un annuncio. «Le imprese palermitane nostre clienti – ha detto – ci hanno comunicato un fabbisogno di personale per i prossimi mesi pari ad un totale di circa 1.300 figure professionali, soprattutto nei settori terziario, ristorazione e startup, e noi ci siamo messi all’opera, tramite la rete della Fondazione consulenti per il lavoro, per selezionare i curricula e attingere alle misure vigenti di politica attiva del lavoro».
In Sicilia, secondo l’ultima elaborazione dell’Osservatorio economico di Unioncamere regionale aggiornata allo scorso 30 settembre, sono attive 467.447 imprese che occupano un milione e 92mila addetti, e nel terzo trimestre il saldo tra imprese nate e cessate è positivo per 1.017 unità. Ma le attività tradizionali sono in sofferenza. A parte l’agricoltura che dà lavoro a 129.021 siciliani e che mostra un saldo positivo di 446 aziende, e il settore del noleggio auto e agenzie di viaggi nel quale sono occupati 56.276 soggetti con 60 nuove attività, tutti gli altri comparti tradizionali registrano un collasso nel numero di aziende. Per fortuna, osserva Unioncamere Sicilia, si è aperta una nuova prospettiva nell’economia regionale. Infatti, l’unico settore che sta mostrando da alcuni trimestri costanti segnali di forte vitalità, soprattutto a Catania, Palermo e Messina, è quello delle imprese innovative e tecnologiche (Ict, Tlc, Ricerca, Servizi alle imprese, Retail e informatica, e così via), che da solo impiega già 43.035 unità, soprattutto giovani laureati e diplomati, e che ha chiuso il terzo trimestre 2019 con un saldo attivo di ben 2.186 nuove realtà imprenditoriali.