Lavori solo sulla carta per intascare i fondi europei, arrestati 3 funzionari dello Iacp

Finti lavori per veri finanziamenti. Con l’accusa di induzione indebita a dare o promettere utilità i carabinieri di Palermo hanno arrestato stamani un funzionario e un architetto dell’Istituto autonomo case popolari e un professionista, tutti finiti ai domiciliari. Il provvedimento è stato emesso dal gip del capoluogo siciliano al termine di un’indagine coordinata dai procuratori europei delegati Calogero Ferrara e Amelia Luise dell’European Public Prosecutor’s Office di Palermo.

L’indagine denominata ‘Start’ è, in assoluto e in campo nazionale, la prima operazione dell’Arma dei carabinieri coordinata dall’Ufficio della Procura europea. Secondo l’accusa i pubblici ufficiali coinvolti sarebbero stati in grado di appropriarsi di una parte delle somme di denaro destinate all’esecuzione di lavori in realtà fatti solo sulla carta. Abusando delle loro funzioni nei singoli procedimenti in carico allo Iacp avrebbero indotto alcuni imprenditori a non eseguire parte dei lavori di manutenzione per trarne un ingiusto profitto. Si sarebbe così creato «un sistema “concussivo ambientale”», finalizzato a ottenere vantaggi patrimoniali indebiti in danno del buon esito di progetti di edilizia pubblica cofinanziati dall’Unione europea.

Sono stati posti agli arresti domiciliari l’architetto Mario Palumbo, il direttore dei lavori del cantiere, Rosario Zummo, responsabile dell’area tecnica ed amministrativa del patrimonio dello Iacp e anche responsabile unico del procedimento per la manutenzione degli immobili dell’istituto e il geometra Roberto Federico.

Un “unitario centro di interessi illeciti”, radicato all’interno degli uffici dell’Istituto autonomo case popolari di Palermo, è stato definito dai carabinieri della sezione Eppo del Nucleo investigativo di Palermo che hanno condotto l’indagine tra ottobre e dicembre 2021. Sotto la lente d’ingrandimento dei carabinieri  è finito un progetto di realizzazione di opere di risanamento e manutenzione di edifici di pubblica utilità nel quartiere Zen, per il quale era stato previsto uno stanziamento complessivo di un milione e mezzo di euro.

«Tali opere rientrano nell’ambito del “Ruis Palermpo” (Progetto di riqualificazione urbana, infrastrutture e sicurezza della città di Palermo) – spiegano gli investigatori dell’Arma -, implementato con le risorse del Fondo europeo per lo sviluppo e la coesione».