LAVORI E DISAGI NEL CARCERE DI SCIACCA, PROTESTA DEI DETENUTI
Dal quotidiano La Sicilia di oggi apprendiamo che da alcuni giorni i detenuti della casa circondariale di Sciacca percuotono le grate delle celle con oggetti metallici, dando vita al più classico dei metodi per protestare contro qualcosa. La protesta scaturisce da presunti disservizi che sono fisiologici in un immobile vecchio come quello di via Gerardi, dove erano cominciati importanti lavori di ristrutturazione che poi si sarebbero fermati.
In virtù di un finanziamento di 150.000, è stato necessario chiudere un reparto per eseguire i lavori, che prevedono anche interventi idrici di una certa importanza. Oggi il carcere ospita circa 50 detenuti, e non i soliti 90, proprio per la mancanza di un reparto. All’origine della prima plateale protesta, ci sarebbe stata la mancanza di acqua, un problema scaturito da un guasto all’impianto idrico di sollevamento che è stato poi riparato. Ma pare che i detenuti manifestino uno stato di disagio per l’interruzione dei lavori che riguardano anche la tinteggiatura delle celle.
La protesta è stata amplificata dal fatto che il carcere saccense sorge in pieno centro storico e dal corso Vittorio Emanuele automobilisti e passanti possono non solo sentire il rumore degli oggetti battuti sulle grate, ma vedere anche i detenuti. Spesso, quando si verificano episodi di questo tipo nelle giornate del fine settimana, è facile che tutta la città venga poi a conoscenza di ciò che è accaduto.
Lo stato di agitazione è poi proseguito in momenti diversi nelle successive giornate. Le varie questioni sono state affrontate ieri in un incontro che il direttore dell’istituto di detenzione, Valerio Pappalardo, ha avuto con i detenuti, cercando di rassicurarli.