Lavoratori servizio idrico in protesta a Palermo. Più drammatica la situazione e la Prefettura scarica sulla Regione

AGRIGENTO. Sono tutti davanti alla Presidenza della Regione i circa 300 lavoratori della ex Girgenti Acque e Hydortecne. Per loro il futuro non ha certezze. E la situazione del servizio idrico in provincia di Agrigento è sempre più drammatica. Nemmeno dalla riunione di oggi con i curatori fallimentari di Girgenti Acque, chiesta dai vertici di Ati e Aica, è emerso uno spiraglio su come si dovrà gestire dal 2 agosto il periodo di transizione che ci sarà prima che la nuova azienda consortile potrà camminare con le proprie gambe.

Il “collasso” del sistema è evidente. Preannunciato non solo dall’ex commissario prefettizio Dell’Aira, dimessosi con una lunga lettera che anticipava ciò che accade oggi , ma anche dal commissario prefettizio Gervasio Venuti . Vi è la sostanziale impossibilità di far fronte agli obblighi economici anche minimi e garantire il funzionamento del sistema, lo sta toccando con mano anche il neo consiglio di amministrazione dell”Azienda Idrica Comuni Agrigentini.

Ieri il resoconto dell’incontro con la curatela fallimentare è stato di segno negativo. Il tribunale non ha intenzione al momento di cambiare il cronoprogramma già tracciato rispetto al recupero dei crediti, anche se questo avrà pesanti ripercussioni sulla gestione commissariale che tra l’altro terminerà il 2 agosto. Anche in tal senso non si prevede alcun rinvio rispetto a quanto già individuato dalla Prefettura di Agrigento.

Insomma, la situazione si fa sempre più ingarbugliata e le soluzioni appaiono sempre più difficili da raggiungere. Ormai in molti invocano un intervento straordinario da parte della Regione, che però appare molto improbabile in questo contesto.

Stamattina a Palermo ci sarà un incontro il presidente della Regione Nello Musumeci. Tocca a lui ed al suo staff trovare soluzioni e dare risposte alle famiglie agrigentine ed ai lavoratori che saranno anch’essi a Palermo per un’altra assemblea nei pressi del palazzo della Regione Siciliana. Ma non è facile.

Probabilmente nemmeno gli utenti agrigentini si stanno rendendo conto che il 2 agosto terminerà la gestione commissariale e che ancora non si riesce a capire chi tecnicamente si occuperà di fare funzionare il servizio.

Filippo Cardinale