LAVORA ALLO STAZZONE DOVE PERO’ NON PUO’ ANDARE SU DECISIONE DEL GIUDICE: DISOCCUPATO NEI GUAI
Uno dei tre giovani bulli costretti dal giudice a stare lontano 500 metri dallo Stazzone, doveva lavorare nel cantiere regionale della stessa zona
Avrebbe dovuto prendere servizio in uno dei cantieri lavoro che si stanno avviando in città. Ma per ironia della sorte gli era toccato proprio quello dello Stazzone, dove non si può però recare perché sottoposto ad una misura cautelare. Seri problemi lavorativi per un giovane disoccupato di Sciacca che solo tre giorni fa è stato sottoposto ad un divieto da parte dell’autorità giudiziaria in seguito a delle indagini della Polizia che hanno accertato il suo coinvolgimento in una vicenda di estorsione ai danni di un locale pubblico dello Stazzone. Insieme ad altri due giovani, il disoccupato deve restare lontano dallo Stazzone almeno ad una distanza di 500 metri.
Alcune settimane fa erano stati denunciati dal proprietario di un locale pubblico che riferiva di atteggiamenti arroganti e prepotenti: dopo avere usufruito dei servizi dell’esercizio commerciale se ne erano andati senza pagare. Alla denuncia hanno fatto seguito le indagini, dalle quali sono emerse le responsabilità dei tre giovani. Da qui il provvedimento cautelare emesso dal Tribunale della città delle terme. Ma uno dei tre, come detto, doveva cominciare a lavorare proprio allo Stazzone. Il divieto lo costringeva a rinunciare al lavoro. Per tale motivo ha chiesto al Comune di essere spostato in un altro cantiere e sono state avviate le procedure per lo spostamento, che non è facile visto che si tratta di un cantiere regionale e occorre modificare la documentazione anche a Palermo.