L’AUTRICE SACCENSE ANTONELLA MONTALBANO INSERITA NEL IV VOLUME DELLA STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA

L’autrice Antonella Montalbano è stata inserita nel IV volume della collana “Storia della Letteratura italiana” delle Edizioni MIANO (Milano maggio 2015), all’interno di una lettura diacronica di poeti contemporanei, con un articolo di Francesca Luzzìo (pp. 219-221) e pagina di poesie scelte (pp. 350-351).

Il commento critico-formale, rielaborato e sintetizzato, ci consente di accedere alla forma verbale delle sue poesie, di cui si afferma: “sperimentazione espressiva di tipo ermetico, di cui non si ha più l’oscurità semantica, in quanto esplicito vi appare il superamento della stagione ermetica per la trasparenza dei significati”.

La musicalità dei versi contribuisce a esprimere la gioia e la pace della fede, di cui la sua poesia è totalmente impregnata, vista sempre come una conquista sofferta. Come per Rebora, anche per la poetessa di Sciacca “la poesia diventa trascrizione di questa ricerca e mezzo espressivo che ne descrive il travaglio, nel cui alveo l’hic et nunc viene sublimato” e consente al dolore di acquisire senso.

Il titolo dell’articolo ben sintetizza quanto stiamo dicendo: “Intensa spiritualità in relazione alle istanze esistenziali”. Questo perché la matrice culturale a cui attinge la poetessa è l’essere heideggeriano, ovvero l’esistere riletto alla luce della fede, che riempie di contenuto ogni emozione, sentimento, scelta, attesa e visione della vita. Nella poesia della nostra concittadina “spesso il livello denotativo coincide con quello connotativo, specie quando la parola diventa metafora”. Qui la pregnanza non solo lirica è talmente evidente che “non c’è più spazio per ulteriori interpretazioni”. Il sentimento traspare in ogni verso ed esprime i moti reconditi del cuore. Dio è non solo sorgente, ma anche sollievo, ristoro e fine dell’esistenza.

Ricordiamo le sue tre pubblicazioni: “Finestre sull’anima”, Agrigento 2008; L’amore più forte della morte, Torino 2010 e Se il chicco di grano, Torino 2013, queste ultime edite dalla Genesi di Sandro Gros-Pietro.

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