L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE AVVIA IL PROCEDIMENTO DI VIGILANZA NEI CONFRONTI DELLA REGIONE SICILIANA E SULL’ATI AGRIGENTO
Si abbatte finalmente la grandine sulla vigna della Regione e sull’Ati per quanto riguarda l’acqua. Con un provvedimento del 19 Giugno scorso l’Autorità Nazionale Anticorruzione comunica l’avvio del procedimento di vigilanza nei confronti della Regione Siciliana, in persona dell’Assessore regionale dell’Energia, nei confronti dell’Assemblea regionale e dell’Ati idrico di Agrigento, “con contestuale informativa e facoltà di partecipazione nel presente procedimento alla Soc. Girgenti acque SpA e al Commissario Straordinario Unico ex DPCM 26.4.2017”.
“Si registra una differenza di prezzo di acquisto dell’acqua all’ingrosso nettamente superiore alla media nazionale, attestandosi il prezzo a euro 0,70 mc nella provincia di Agrigento contro euro 0,20 mc per la provincia di Catania”.
L’Autorità Anticorruzione chiede di relazionare sulla fornitura\vendita e distribuzione di acqua nei Comuni della Regione in relazione al ruolo svolto da Sicilia Acque SpA e in particolare “i criteri di determinazione del prezzo di fornitura e distribuzione dell’acqua nei Comuni siciliani; “fattori e criteri di determinazione delle tariffe vigenti per l’acquisto e distribuzione dell’acqua nel territorio della provincia di Agrigento, soggetta alla gestione del S.I.I. da parte di Girgenti acque, stante il notevole differenziale di prezzo, oggettivamente oneroso, che si registra nell’ambito territoriale di Agrigento rispetto alla media regionale e nazionale”; “chiarimenti in ordine alle iniziative che l’Assessorato intende attivare sia in attuazione di quanto disposto con la risoluzione n.5/IV della IV Commissione Ambiente e Territorio e Mobilità, sia in relazione alle criticità evidenziate nella provincia di Agrigento (costo delle tariffe nettamente superiore alla media nazionale; contatori difettosi; mancanza di impianti di depurazione, dispersione di circa il 50 per cento dell’acqua nelle reti; scarsa qualità ed erogazione discontinua dell’acqua).
L’Autorità Nazionale Anticorruzione chiede all’Ati di Agrigento di relazionare sullo stato di avanzamento della concessione stipulata con Girgenti Acque il 20.12.2007 ed su eventuali iniziative finalizzate alla sua rescissione contrattuale. Chiede inoltre la relazione sugli interventi programmati finalizzati al risanamento, adeguamento, ristrutturazione, potenziamento delle reti idriche e degli impianti; sulla progettazione e realizzazione dei lavori di ristrutturazione della rete idrica della provincia di Agrigento. L’Autorità chiede, inoltre, di relazionare sul contenzioso “instaurato per la gestione del S.I.I. e l’eventuale esistenza di indagini o accertamenti da parte di altri Organismi di controllo.
Il tempo stabilito dall’Autorità Nazionale Anticorruzione è di 180 per la conclusione dell’istruttoria, mentre il termine per il riscontro dell’avviso di istruttoria è di 30 giorni dal ricevimento dello stesso. L’inosservanza dei termini comporterà la decadenza dell’Assemblea dell’Ati.
Si fa sul serio, finalmente, e oltre tutto si toccano gli argomenti maggiormente interessanti per l’utenza dalla qualità del servizio, dannatamente scadente almeno al momento, ai costi dell’acqua che umilia e mortifica i cittadini e, in particolare, le fasce sociali più deboli.
Noi ne parliamo da dieci anni e in tutto questo tempo si sono fatti tanti passi avanti quanto indietro, l’intervento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione sarà, quasi sicuramente, la chiave di svolta che dovrà fin da subito, nel pomeriggio di oggi, affrontare l’assemblea dell’Ati in fase di rinnovo del Cda. Perchè le responsabilità risiedono dappertutto, anche tra coloro che hanno immaginato “beatificarsi”.
Filippo Cardinale
Franco Pullara