L’ATI APPROVA LA SOCIETA’ CONSORTILE SPECIALE. SI ASTENGONO GLI 8 COMUNI SOTTO ESAME

Il nuovo servizio idrico integrato della provincia agrigentina sarà gestito da una società consortile speciale. La votazione si è svolta oggi pomeriggio e l’assemblea dei sindaci si è espressa all’unanimità verso tale forma giuridica. Si sono astenuti gli 8 Comuni (Menfi, Burgio, Santa Margherita Belìce, Bivona, Cammarata, Alessandria della Rocca, Santo Stefano Quisquina) che hanno presentato le istanze per il riconoscimento dell’art. 147 che consente di continuare con la gestione in house.

La scelta era tra una società per azioni con capitale pubblico e una società consortile speciale. Sulle due forme si è acceso un serrato dibattito. Tutte le associazioni a difesa dell’acqua pubblica si sono schierate per la società consortile che, secondo loro, è inattaccabile da scalate da parte dei privati. Ma anche sulla società consortile speciale sono state evidenziate perplessità. Si vedrà in seguito se la scelta della società consortile sia stata la migliore. Dunque, la società per azioni con capitale pubblico è un argomento archiviato.

Adesso, la bozza di statuto dovrà passare nei vari Consigli comunali dei Comuni per essere approvato o emendato. Un iter che non sarà brevissimo.

Richieste che sono state dichiarate “ammissibili” a verifica per accertare il possesso dei requisiti previsti dalla legge. Per quanto riguarda il Piano d’Ambito- ha spiegato il presidente dell’Ati Francesca Valenti, nonchè sindaco di Sciacca- vanno fatte due considerazioni. Per quanto riguarda le fonti, il Piano d’Ambito rimane provinciale perché anche il Comune che dovesse avere il riconoscimento del 147 dovrà rendere disponibili le fonti all’ATI come governo d’Ambito. Quel Comune, cioè, potrà utilizzare solo ciò che serve al proprio fabbisogno. Tutto il resto rimane a disposizione di tutti i Comuni agrigentini. Quindi anche il Comune al quale sarà riconosciuto il 147 non può mantenere una gestione della risorsa idrica. Il 147 prevede solo di mantenere la gestione delle reti ma non la risorsa idrica”.

L’assemblea dell’ATI sta proseguendo con la votazione proprio sulla concessione dei benefici previsti dall’articolo 147.
Filippo Cardinale