L’ARRESTO DI PINELLA: “ROCCO FORTE NON AVEVA DENUNCIATO I FATTI”
I rappresentanti del resort Verdura solo dopo la convocazione del magistrato hanno confermato le pressioni di Pinella
Il Sostituto procuratore della Repubblica di Sciacca, Salvatore Vella, ha coordinato le indagini sul reato di concussione continuita in concorso contestato al dirigente dell’azienda sanitaria provinciale Vincenzo Pinella, 60 anni, ed al figlio Salvatore, di 32, impiegato presso la struttura alberghiera romana di lusso del gruppo Rocco Forte, il De Russie.
Dopo la notifica delle misure cautelari nei confronti dei due indagati (per Vincenzo Pinella arresti domiciliari e per il figlio obbligo di dimora) il magistrato ha rilasciato alcune dichiarazioni, sostenendo che l’indagine è emersa nell’ambito di una diversa attività investigativa e che solo dopo la società del resort Verdura, che nella vicenda è parte offesa, ha confermato la tesi investigativa. L’imprenditore italo inglese ed i suoi collaboratori, non avrebbero infatti presentato denuncia sul presunto caso di concussione: “Spero che in futuro anche chi investe in questa terra si renda conto – ha detto Vella – che c’è una magistratura e ci sono le forze dell’ordine ai quali rivolgersi per il rispetto della legalità. Noi abbiamo avviato i controlli – aggiunge – e solo dopo che li abbiamo convocati, i dirigenti della società Rocco Forte hanno confermato che nelle procedure per il rilascio della concessione di idonietà igienico sanitaria, c’erano state pressioni per un’assunzione”.
Secondo gli investigatori, Pinella competente ad emettere una serie di autorizzazioni e pareri igienico sanitari finalizzati all’apertura del complesso alberghiero “Verdura Golf & Spa Resort” di Sciacca, aveva ingiustificatamente rallentato l’adozione di tali pareri per costringere o comunque indurre i responsabili del Gruppo Rocco Forte ad assumere il figlio nell’Hotel “de Russie” di Roma, facente capo alla catena angloitaliana facendo poi ottenere allo stesso un avanzamento di carriera.