L’APPELLO DI CATANZARO A MUSUMECI: “FAI COME S.CALOGERO, RIDAI LUCE ALLE TERME”

Affida ad una lettera aperta, pubblicata sul suo sito web personale e sulla sua pagina Facebook, la richiesta ai massimi vertici della Regione Siciliana di impegnarsi fattivamente per affrontare in maniera decisiva la problematica Terme, chiuse ormai da ben 3 anni e mezzo.

Michele Catanzaro, deputato regionale del Partito Democratico, in modo piuttosto evidente sente oggi sulle sue spalle il peso di una intera comunità che tocca con mano l’inefficienza della politica nella gestione di una risorsa importante che dovrebbe produrre lavoro e ricchezza e che invece si mostra al mondo come luogo di degrado e simbolo di inefficienza della pubblica amministrazione.

Il politico, lo stesso che nell’ottobre del 2017 accompagnava l’ex assessore regionale Alessandro Baccei in quella plateale cerimonia di consegna delle Terme al Comune che avrebbe dovuto rappresentare il primo e importante tassello verso il bando e l’assegnazione ai privati, ha potuto toccare con mano quanto sia difficile gestire un ruolo rappresentativo di una città e di un territorio senza potere dare risposte e un contributo reale e decisivo.

Catanzaro probabilmente sente fisiologicamente il peso della responsabilità di fronte ad un’intera città che continua a chiedersi cosa c’è dietro la permanente chiusura delle Terme di Sciacca, quali sono i motivi che stanno facendo muovere il processo di rilancio con passi da lumaca. E sente anche reale il pericolo che di questo passo le Terme rimarranno chiuse anche quando scoccherà il prossimo appuntamento elettorale.

Nella veste di politico che a Palermo occupa le poltrone dell’opposizione e che non gode dunque di un vasto raggio di azione, oggi tenta una strada nuova per muovere le procedure dalla situazione di stallo in cui si trovano. Ha preso carta e penna e scritto una lettera aperta e con toni… natalizi al Governatore, crediamo condivisa con l’area politica saccense del suo partito. Nella missiva, ripercorrendo anche la storia delle Terme, spera di toccare il cuore del presidente Musumeci e di indurlo, trasformandolo metaforicamente in novello “San Calogero”, a ridarle la luce.

Catanzaro ha inviato per conoscenza la lettera anche ad altri politici del territorio, senza distinzione di partito, perchè vorrebbe che una forte ed incisiva azione venisse condotta da tutti.

Giuseppe Recca

 

Caro Presidente,

è passato un anno dal Suo insediamento alla Presidenza della Regione. Ricordo molto bene le parole spese, proprio in occasione della Sua vittoria, nei riguardi delle terme di Sciacca ma, purtroppo, nulla è cambiato per la città che continua ad assistere al triste spettacolo del complesso termale chiuso.

Visto che il Natale si avvicina e arriva un tempo in cui tutto sembra possibile e ci si sente più buoni, vorrei raccontarle una storia fatta di sogni e speranze.

La storia comincia oltre 3000 anni fa, quando Dedalo, famoso per aver costruito il più famoso dei labirinti a Creta, fuggì dalla sua terra e giunse in Sicilia. Toccó Sciacca, un luogo meraviglioso nel quale, tra vegetazione e mare azzurro, sgorgava dalla terra un’acqua bollente e dalle tante proprietà benefiche. È così che iniziò la storia delle terme saccensi, rinomate in tutta la Sicilia e amate dalla comunità. E poi, lentamente i secoli passarono e con loro re, barbari, normanni, tiranni, baronesse e santi fino ad arrivare a Lei, caro Presidente.

Tra poco è di nuovo Natale. Un altro Natale che la gente di Sciacca è costretta a passare priva di una forte identità.

I proclami politici che negli ultimi anni si sono succeduti e le promesse elettorali che sono sempre rimaste disattese hanno esasperato la comunità marinara. Sciacca e l’intero settore meridionale della Sicilia infatti, da tempo immemore riconosce nelle terme un importante segno di appartenenza oltre che, si rammenti, un serio sbocco occupazionale di rilancio turistico.

Ma da Dedalo all’assessore Armao che fa il punto e cerca strategie per la riapertura del complesso, in qualche modo è un attimo.

Ora tocca a Lei, però, presidente. Raccolga l’eredità di San Calogero che cacció via i pagani dalla piana agrigentina e ridiede luce alle Terme. Faccia così anche Lei. Superi difficoltà, burocrazie e incompetenza di chi l’ha preceduta e liberi la comunità di Sciacca da questa stagnazione.

La riapertura delle terme è un volano imprescindibile per il rilancio turistico di Sciacca e dell’intera zona.

Spero che si impegni fattivamente per far giungere a questa comunità questo dono natalizio; le sarà grato l’intero territorio. Presidente, se la sua intenzione è quella di voler dare nuova vita alle Terme, potrà contare su di me. L’uomo del luogo che conosce piaghe e ricchezze; sa di poter contare su di me, giorno e notte, instancabilmente, con l’abnegazione di chi conosce la propria terra e tutto quello che merita.

Sono certo che queste parole non resteranno inascoltate. Lo dobbiamo alla bellezza della Sicilia e alla sua gente.

Sciacca, 4.12.2018

Buon Natale Signor Presidente

On. Michele Catanzaro