L’ANAS SI ARRENDE: “IRREALIZZABILE IL CRONO PROGRAMMA PER L’INACCESSIBILITA’ DELLE AREE A CAUSA DELLE PIENE FLUVIALI”
Trascorsi 40 giorni dal crollo. Siamo al punto di partenza. E la colpa è sempre degli altri, cielo compreso.
L’Anas parla a distanza di 40 giorni. Noi del Corriere di Sciacca avevamo già descritto tale scenario, dopo due giorni dal crollo, quando si vociferava la soluzione cara all’Anas, quelli dei tubi Armco e che prevedevano il continuo lavoro nell’alveo del fiume.
L’Anas fa la cronologia dei suoi interventi, ma ciò che fa rimanere basiti è la conclusione finale. La resa di fronte alle condizioni meteo. Ma d’inverno non piove? Il crollo del ponticello e’ avvenuto nella mattina dello scorso 2 febbraio.
A seguito delle risultanze emerse nel corso delle riunioni promosse dalla Prefettura di Agrigento ANAS ha redatto e bandito il progetto di ripristino del collegamento viario lungo la ss 115 in corrispondenza del fiume verdura.
In data 12/02/2013 è stato disposto dalla Procura di Sciacca il dissequestro delle aree interessate dal crollo e notificato ad ANAS in data 14/02/2013.
In data 06/03/2013 a seguito di indagine di mercato è stata disposta la Aggiudicazione dell’Appalto alla Ditta Carmelo Gangemi di Castel di Tusa (ME).
In data 08/03/2013 con anticipo rispetto alla data programmata del 10/03/2013, è stata formalizzata la consegna parziale delle opere all’Appaltatore consentendo pertanto di avviare le lavorazioni fuori alveo, poiché a causa delle piogge e dell’apertura degli scarichi della diga Gammauta gli argini provvisionali sono stati danneggiati e le acque hanno invaso le aree interessate dai lavori. Sono stati a seguito della rottura degli argini, riavviati immediatamente gli interventi di ripristino e regimanzione delle acque in alveo, mediante ripristino costipamento ed inalzamento degli argini, che hanno portato in data 12/03/2013 a poter constatare la riacquisita accessibilità delle aree e pertanto di poter formalizzare la consegna definitiva dei lavori.
In data 12/03/2013 l’Impresa Carmelo Gangemi ha sottoscritto la consegna definitiva ed il contratto di appalto.
In data 13/03/2013 gli ispettori inviati dal Presidente della Regione Siciliana R. Crocetta, hanno potuto constatare che i lavori erano in corso, funzionalmente avviati ed organicamente coordinati e che non sussistevano ragioni tali da far presagire criticità, se non in ordine alle portate del fiume verdura ed alla gestione dei volumi idrici da parte delle dighe a monte. Infatti nella notte tra il 13/03/2013 ed il 14/03/2013 la diga Gammauta ha comunicato di dover scaricare prima 5 poi 20 e successivamente anche 30 metri cubi al secondo. Una tale portata repentinamente innalzata in termini di volumi unitamente al contributo naturale del bacino del verdura ha già per le sue caratteristiche assimilabili ad un evento di piena ha messo in crisi la sezione in alveo del fiume verdura ed a maggior ragione gli argini provvisionali che benchè ulteriormente innalzati di circa due metri e continuamente mantenuti da un mezzo in alveo non ha potuto nulla contro l’energia sprigionata dalla piena.
In data 11/03/2013 era pure stato tenuto un incontro promosso dalla Prefettura di Agrigento per coordinare le attività verificare la possibilità che la Diga Gammauta scaricasse portate costanti e continue senza picchi, l’incontro ciò ha consentito di garantire la sicurezza dei lavoratori prontamente allontanati dalle aree in alveo grazie alle comunicazioni intercorse, ma non ha portato esiti in ordine alla regolamentazione dei volumi poiché il nuovo picco di 30 mc/sec rilasciato nella scorsa notte ha nuovamente messo in crisi il fiume verdura e compromesso gli argini provvisori non ostante la continua manutenzione effettuata su questi. Tale evento ha pertanto nuovamente compromesso l’accessibilità delle aree e di conseguenza l’andamento dei lavori, che dovranno essere pertanto sospesi in attesa che le condizioni relativamente alle dighe ed agli apporti in alveo non siano risolte in relazione alla gestione degli scarichi ed agli apporti meteorici.
Tali circostanze di fatto vanificano gli sforzi profusi da ANAS che dalla data di notifica del dissequestro ha in meno di un mese consegnato i lavori di ripristino del collegamento viario lungo la SS115 ed è pronta a rispettare il crono programma dei lavori che invece si dimostra inattuabile per via delle continue criticità in ordine alle accessibilità delle aree, gravemente interessate dalle piene fluviali.