LAMPEDUSA, I MIGRANTI MORTI SAREBBERO 363
Sul barcone c’erano 518 migranti. 111 si sono salvati, 154 cadaveri sono stati recuperati. Altri 253 migranti risultano dispersi. Molti si troverebbero all’interno del barcone affondato
I migranti morti nel naufragio ammonterebbero a 363. Nel barcone affondato a meno di mezzo miglio dalla costa si troverebbero altri 252 migranti. Dalle testimonianze rese dai sopravvissuti, sul barcone ci sarebbero state 518 persone. Di queste 111 si sono salvate. Dunque, mancano all’appello 252 persone, ufficialmente disperse in mare. Moltissime, si presume, intrappolate nel relitto del peschereccio affondato davanti alla costa.
La conclusione del terribile bilancio arriva dal deputato di Scelta civica Mario Marazziti che con la presidente della Camera, Laura Boldrini, e una delegazione dell’intergruppo parlamentare sull’immigrazione ieri ha visitato il centro di accoglienza dove si trovano i naufraghi e raccolto le testimonianze dei profughi.
Sempre Marazziti ha raccolto il racconto di quanti hanno detto che almeno “una barca si era accorta di loro ma ha proseguito. La prima alle 3.30 è girata attorno, si è avvicinata e se ne è andata. Non era illuminata e non sanno di chi fosse. Poi “più distante un’altra barca ma non sanno se questa li ha effettivamente visti”. Ignorati e “senza telefonini perché sequestrati alla partenza, hanno deciso di appiccare il fuoco nel disperato tentativo di farsi vedere”.
La situazione è precipitata intorno alle 6.20: spaventati i migranti si sarebbero messi su un lato della barca, che si è rovesciata. I dubbi sui presunti ritardi nei soccorsi “Non indaghiamo su presunti ritardi nei soccorsi. Non abbiamo riscontri in merito”. Lo ha ribadito ancora una volta il procuratore aggiunto di Agrigento Ignazio Fonzo, in riferimento a un esposto alla Procura militare di Napoli sui presunti ritardi nei soccorsi a Lampedusa, annunciato secondo notizie di stampa da un generale dell’aeronautica in congedo.
Il magistrato si limita a dire: “Non ne so nulla e non ci compete”. Fonzo ha anche confermato che, come tutti i profughi che arrivano senza permesso, anche i 155 superstiti del naufragio al largo di Lampedusa sono stati identificati e incriminati per immigrazione clandestina.
Intanto, i sommozzatori della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, assieme ai palombari della Marina, hanno ricominciato a immergersi nei pressi del relitto. Sono infatti migliorate le condizioni meteo-marine. Due giorni di scirocco e mare mosso avevano permesso finora solo una perlustrazione aerea della zona.