Lago Arancio sempre in emergenza. Ci sono 3 milioni di metri cubi d’acqua contro i 14 milioni dello scorso anno

L’assessore comunale all’agricoltura di Sciacca Francesco Dimino sollecita utilizzo immediato acque reflue di depurazione per l’agricoltura

SCIACCA. “Non è più tempo di rinvii. La nostra agricoltura non può rischiare l’emergenza. Le disponibilità attuali del Lago Arancio debbono accelerare le procedure per l’utilizzo, nel più breve tempo possibile, a fini irrigui delle acque del depuratore di Sciacca”. È quanto dichiara l’assessore all’Agricoltura del Comune di Sciacca Francesco Dimino, che lancia l’allarme sulla situazione di grave crisi che in assenza di piogge aggrava lo stato delle produzioni agricole.

“La crisi idrica del Lago Arancio è sotto gli occhi di tutti- dice Dimino – le scarse piogge della stagione non hanno permesso all’invaso di rifornirsi e oggi ci troviamo di fronte a una situazione che definire drammatica è un eufemismo. I dati del Dipartimento dell’Autorità di Bacino parlano chiaro: attualmente, il lago contiene appena 3 milioni di metri cubi d’acqua, contro i 14 milioni dello scorso anno. Un calo spaventoso che rischia di mettere in ginocchio l’agricoltura di Sciacca, Menfi, Sambuca e Santa Margherita di Belice. Di fronte a numeri così allarmanti, non possiamo restare inerti. Il territorio ha una risorsa straordinaria a disposizione: le acque reflue depurate dal depuratore di Sciacca, che ogni secondo produce 120 litri di acqua perfettamente depurata. Si tratta di un impianto all’avanguardia, uno dei migliori in Sicilia, in grado di offrire acqua di qualità eccellente. Eppure, questa risorsa preziosa finisce in mare, sprecata, mentre i campi restano a secco”.

Dimino ricordo tutta una serie di riunioni che al di là delle buone intenzioni non hanno fino ad oggi prodotto risultati concreti. Ed invita tutti, amministrazioni, enti e forze politiche, a collaborare per trovare soluzioni e fare scelte forti, coraggiose e veloci.