Lago Arancio, dipartimento regionale acqua e rifiuti ora chiede all’Asp revoca divieto uso irriguo
SCIACCA. Il dipartimento regionale acque e rifiuti servizio dighe ha chiesto all’Asp di Agrigento di revocare il parere contrario ad uso irriguo dell’acqua del lago Arancio.
Lo ha fatto dopo le analisi effettuate da Aica dalle quali è emerso che “non si rileva alcuno stato di compromissione per anomale crescite algali e conseguente formazione di Microcistine delle acque dell’invaso Arancio”.
Il dipartimento richiama le richieste analoghe avanzate dai Comuni di Sambuca e Santa Margherita Belice, pur sottolineando nella richiesta che l’Arpa nel mese di settembre aveva rilevato che “in atto non è presente una fioritura di cianobatteri, benché persista la presenza di diverse specie di cianobatteri”.
Lo stesso dipartimento pochi giorni prima aveva invitato l’Autorità di Bacino a indire una riunione, coinvolgendo i soggetti interessati, per l’individuazione di possibili fonti e sistemi idrici alternativi che, perdurando tale stato di crisi, possano surrogare, anche parzialmente e fino alla risoluzione della problematica, il volume non erogabile dall’invaso. Ed aveva rilevato anche problemi tecnici all’impianto di depurazione di Sambuca di Sicilia.
Ora si attende il via libera da parte dell’Asp, che a sua volta potrebbe richiedere nuove analisi. “Il dipartimento – si legge nella richiesta all’Asp del 16 ottobre – nella consapevolezza del proprio ruolo rivestito e nella considerazione delle attuali condizioni climatiche, che con il perdurare della mancanza di piogge sta pregiudicando le attività dell’agricoltura e della pastorizia, chiede a codesta Asp di prendere in considerazione quanto richiesto dal Comune di Sambuca di Sicilia, dal Comune di Santa Margherita di Belice e dall’Aica.
Giuseppe Recca