“La via dei tesori”, Sciacca pronta per il terzo e ultimo weekend
SCIACCA. Ultimo weekend alla scoperta dei “mestieri” del mare e dei set di Pietro Germi a Sciacca. Il terzo e ultimo weekend delle Vie dei Tesori apre chiese dimenticate, torrette militari, torri campanarie e laboratori antisismici.
A Sciacca il Festival delle Vie dei Tesori riscuote successo con oltre tremila visitatori. E sono stati gli stessi saccensi a riversarsi alla chiesa del Carmine, scoprendo che nasconde una straordinaria cupola medievale, con le lunette a corredo, praticamente ad altezza d’uomo, vista la conformazione della chiesa moderna che nasconde l’antica, protetta da un commovente Cristo di legno: una scala ripida porta ai tetti, a pochi centimetri dalle campane, affacciato sulla città.
Ma il luogo ppiù visitato di Sciacca è stato di certo lo Spasimo riaperto dopo sessant’anni e di cui è stato appena annunciato il restauro con fondi europei da parte della Prefettura che custodisce anche cinque dipinti in passato della chiesa, tra i quali c’è anche “Lo Spasimo di Sicilia”, la copia di Antonello Crescenzio Il Panormita della tela di Raffaello esposta al Prado. La chiesa ospita la personale “Domus” di Franco Accursio Gulino, curata da Laura Anello e Anthony Bentivegna.
Da venerdì 15 e a domenica 17 ottobre ,con il supporto del Comune e con UniCredit come main sponsor, (in contemporanea a Erice, Palermo, Catania, Cefalù, Ragusa e Scicli).
Si può salire salire sull’Ape car di Francesco e scoprire con lui i vicoli della Casbah o i murales disseminati ovunque; lasciatevi trasportare dalla delicata bellezza della Madonnuzza dove pregavano i marinai o dall’austera San Nicolò La Latina voluta dalla Contessa Giulietta nel 1110: è la chiesa più antica di Sciacca; oppure raggiungete le grotte dell’antico Caricatore, e fatevi mostrare le anfore dimenticate; a pochi passi, passate una mano sulla menta del moderno aromatario e aspirate: sentirete profumo di cioccolato. Cogliete una delle prime arance nel giardino segreto di Palazzo Borsellino o fatevi mostrare i presepi di cartapesta dei De Cicco; scoprirete che ogni ceramista ha il suo segno, il suo tocco, la sua scuola, i suoi colori, ogni bottega la sua particolarità.
Conoscerle tutte sarà un’impresa, ma nel frattempo potreste scoprire come si lavora il corallo (la bottega Nocito è aperta solo sabato), come nasce uno scialle all’uncinetto. E se il mare lo permette, partecipate ad una battuta di pesca con le lampare, in piena notte: sarete voi e il mare.