La tragedia di Lampedusa e la commozione dell’Arcivescovo Alessandro Damiano
L’arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano dopo avere appreso la notizia dello sbarco costato la vita a 7 immigrati morti per ipotermia mentre cercavano di raggiungere l’isola insieme ad altre 280 persone, ha voluto esprimere la sua commozione e la protesta per una nuova tragedia nel Mediterraneo.
“Siamo già oltre l’indifferenza – ha detto l’arcivescovo all’agenzia Adnkronos – e siamo all’ostilità perché si continuano a fare scelte precise per escludere. Muri e fili spinati… è il trionfo della disumanità, incalza il deserto delle coscienze”.
Damiano ha voluto poi abbracciare virtualmente la comunità lampedusana: “Quell’isola, e lo sappiamo ormai da troppi anni, piange spesso morti innocenti. A volte uno, a volte cinque, altri volte sette. Troppi in ogni caso. Il flusso di arrivi è continuo e quando le condizioni del mare lo permettono gli approdi aumentano. Il contatto tra immigrati e popolazione è inesistente perché con l’emergenza pandemica questi nostri fratelli e sorelle sostano sul molo Favaloro, vengono trasferiti nel centro di accoglienza e da lì sulle navi. Ma nonostante questo, la pressione emotiva sull’isola si sente”.