Editoriale di Filippo Cardinale

L’estate prosegue sul solco dell’incertezza. Giornate di sole si alternano a giornate di vento e pioggia. Anche la stagione ha le sue “fibrillazioni”, e il tempo sembra lo specchio della situazione politica saccense. A Sciacca, anche la politica ha le sue fibrillazioni, quelle della maggioranza. E l’incerta stagione sembra lo specchio dell’incerto quadro politico della nostra città.

Da mesi, il sindaco Fabrizio Di Paola è alle prese per chiudere la sua squadra, o meglio, per completarla con la nomina del sesto assessore, in sostituzione dell’x assessore al Bilancio e Patrimonio, Vincenzo Porrello. Lampi e tuoni, sole e vento, si sono alternati nella maggioranza.

Ncd manda lampi e saette per avere il secondo assessore. Forza Italia manda pioggia con le due anime interne. Un partito senza coordinatore cittadino, senza un coordinatore provinciale, alle prese con un assetto instabile e diviso. Consiglieri comunali che hanno costituito un nuovo gruppo consiliare e, pur rimanendo in maggioranza, sono fortemente critici con l’Amministrazione. Vi sono, in città, questioni delicate, emergenze, che richiederebbero l’unione delle forze e delle idee per attutire, se non risolvere, le medesime emergenze. Le difficoltà finanziarie sono note a tutti i comuni italiani.

Drammatico l’appello di Fassina: tanti comuni italiani sono prossimi al dissesto finanziario. Dunque, le occasioni per unire le forze politiche sono maggiori di quelle che potrebbero dividere. Eppure, la politica pensa in modo diverso rispetto alle attese della gente.

La nomina del sesto assessore è diventato il motivo rompicapo prima invernale, poi primaverile, oggi estivo. Questo raffronto, per dare meglio l’idea del tempo che è trascorso. Mesi e mesi per nominare un assessore. E’ l’Ncd che pressa e manda segnali preoccupanti per il sindaco. E’ all’interno dell’Ncd che deve essere risolta la questione del nome dell’assessore. Due i nomi, Alonge e Emmi. Due nomi che non hanno trovato il collante e, anzi, hanno reso il cammino di Di Paola più insidioso.

Si dice che tra i due litiganti il terzo gode. Sulla scia del detto, il sindaco avrebbe trovato una soluzione, sempre targata Ncd, ma con una terza via, non quella di Berlinguer, ma con un nuovo nome che dovrebbe trovare la sintesi anche all’interno del partito di Angelino Alfano.

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