La smania dell’accettazione della candidatura…senza ancora il decreto che indica la data delle elezioni
SCIACCA- C’è chi pensa, c’è chi cerca di ricomporre, c’è chi tentenna, c’è chi corre. Il clima politico in città è diventato effervescente. Del resto, in primavera si vota. Ma il problema, oggi, è che non c’è una data certa. La certezza viene indicata dalla Giunta regionale e un apposito decreto che indica la data dello svolgimento. Non è solo un mero atto di “calendario”. Dal decreto emanano procedure rigorose e norme che devono essere attuate, previa illegittimità degli atti che si producono a supporto della presentazione delle liste.
Si sa che le elezioni amministrative sono le più difficili e che la formazione delle liste richiama difficoltà sempre più evidenti. Sia per la sfiducia nella politica sempre più crescente, sia per la proliferazione di candidature in nuclei familiari e parentali. Il che rende la composizione di una lista sempre più difficile.
In giro per la città si percepisce qualche entusiasmo di qualcuno che avrebbe già sottoscritto l’accettazione della candidatura al consiglio comunale. Se ciò fosse vero, parrebbe di vivere una sorta di “prenotazione” della candidatura senza possibilità di rinuncia. Firma oggi, non puoi pentirti domani. Insomma, una sorta di caparra che impegna. Non abbiamo prove materiali che ci possano evitare di utilizzare il condizionale. Motivo per cui lo useremo.
Ma è giusto che i cittadini sappiamo che oggi apporre la sottoscrizione su un modello utilizzato nelle volte precedenti non vincola. In verità, potrebbe anche avere riverberi poco piacevoli dal punto di vista della legittimità.
Uno dei requisiti fondanti della validità della sottoscrizione è l’indicazione della data di svolgimento delle elezioni. Data che è indicata dal decreto dell’assessorato delle Autonomie Locali. Altri elementi fondanti sono il simbolo della lista e i nomi degli altri candidati in lista. E’ ovvio che l’accettazione della candidatura va sottoscritta con firma autenticata da chi ha titoli. E qui c’è un capitolo che mette Sciacca e Siracusa in una posizione particolare. Ambedue le città sono senza Consiglio comunale motivo per cui il consigliere comunale ha perso il titolo di autenticatore di firma.
La data delle elezioni è fissata, previa deliberazione della Giunta regionale, con decreto dell’assessorato delle Autonomie Locali da emanarsi non oltre il sessantesimo giorno ed, eccezionalmente, non oltre il cinquantacinquesimo giorno precedente a quello della votazione. Dunque, il decreto dell’assessorato dovrebbe essere emesso entro pochi giorni per immaginare di votare a fine maggio. E’ più probabile che le elezioni si svolgano il 12 giugno prossimo, considerato che ancora oggi dalla Regione nessun atto è stato emanato. Le liste dei candidati al Consiglio comunale, poi, devono essere presentate (ammannite di tutti i documenti) alla segreteria generale del Comune dal 30° al 25° giorno antecedente la data della votazione.
Ma c’è anche una incognita. A causa dell’emergenza Covid, per evitare assembramenti, il numero dei sottoscrittori per la presentazione delle liste è stato ridotto ad un terzo. Per una città come Sciacca, normalmente, la forbice è di un numero non inferiore a 400 e non superiore a 1.500 elettori. La riduzione ad un terzo fa scendere la cifra i 400 a 134. Ma il Governo Draghi ha già ufficializzato che il 31 marzo prossimo l’Italia non è più nello stato di emergenza. Dunque, le sottoscrizioni devono essere tra la forbice dei 400-1500 elettori.
Insomma, una premura eccessiva e una corsa azzardata potrebbe indurre a sviluppare elementi di attrito, se non di contenziosi.
Al di là delle voci che girano e che farebbero emergere come qualche sottoscrizione sarebbe stata già adempiuta, è bene che il cittadino sappia che senza i requisiti sopra descritti, ogni attuale sottoscrizione non è vincolante.
Filippo Cardinale