La Sicilia, terra di calciatori memorabili
In Sicilia, come nel resto d’Italia, il calcio è lo sport più praticato in assoluto e soprattutto quello che più passione suscita nell’animo della gente. Questo sport, che nell’isola si gioca fin dalla più tenera età per strada e in modo informale, ha visto una serie di calciatori provenienti dalla Trinacria arrivare a un successo importante. Nonostante in Sicilia non siano mai esistiti grandissimi club che sono riusciti a imporsi per parecchio tempo ai vertici, ossia in Serie A, alcune realtà individuali sono riuscite a farsi strada ad alti livelli. Il primo che viene in mente a tutti è ovviamente Salvatore Schillaci, per tutti Totò, un palermitano che fece irruzione in Serie B alla fine degli anni ’80 quando giocava con il Messina allenato da Zdenek Zeman, un autentico rivoluzionario del pallone. Schillaci, centravanti veloce e opportunista, fu senza dubbio uno dei migliori goleador italiani a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, ma le sue grandi imprese non furono con squadre di club, bensì con la maglia della nazionale italiana.
Le notti magiche dell’Italia con Schillaci. Il centravanti palermitano fu infatti uno dei volti dell’Italia, attualmente una delle nazionali più quotate del mondo, insieme alla Svizzera, secondo le scommesse aggiornate su PlanetWin365 disponibile da inizio novembre. Con Schillaci in campo, gli azzurri vissero le famose notti magiche dei mondiali del 1990, che si disputarono proprio in Italia e che videro i nostri atleti finire al terzo posto dopo una sfortunata semifinale contro l’Argentina. In quel torneo Schillaci fu la grande sorpresa, visto che partì dalla panchina ma poi riuscì a imporsi come attaccante principale a suon di goal, segnandone sei in totale – praticamente uno a partita – e imponendosi così come il goleador di quella kermesse.
Durante quell’estate un siciliano si era arrampicato fino alla vetta del calcio italiano, facendo sognare tantissimi tifosi e regalando gioie inenarrabili con le sue reti. Poi, dopo quell’exploit, la sua carriera non decollò: a dimostrazione di questo fatto ci sono le mediocri esperienze alla Juve e all’Inter e soprattutto il passaggio al Jubilo Iwata, squadra giapponese dalla quale poi si ritirò nel 1997.
Dalla Sicilia con amore: Massimo Taibi, portiere palermitano di ferro. Dopo Schillaci ci fu un altro palermitano a farsi rispettare ai piani alti del calcio italiano. Parliamo di Massimo Taibi, un portiere alto e solido che dopo l’exploit con il Piacenza a metà degli anni ’90, fu prima ingaggiato dal Milan e poi addirittura dal Manchester United, storica compagine inglese. Il palermitano, che si era fatto valere con delle ottime stagioni, fu contattato addirittura da sir Alex Ferguson, il quale lo volle come rinforzo per una squadra di altissimo livello. La sua esperienza all’Old Trafford, tuttavia, non fu delle migliori, anche se Taibi ha ammesso di aver commesso un errore a voler abbandonare troppo presto l’Inghilterra. Oltre ai due palermitani, va ricordato anche un giocatore come Giuseppe Mascara, che negli anni 2000 fece la storia del Catania, squadra per la quale aveva sempre fatto il tifo. Dotato di una grande tecnica individuale, il nativo di Caltagirone visse anni splendidi in Serie A con i rossoblu, segnando tra l’altro goal spettacolari, come uno proprio in uno storico derby a Palermo vinto per 4-0.