“LA REPUBBLICA DEI PROCLAMI”, LO SFOGO DI FILIPPO FALAUTANO

Lo sfogo del consigliere comunale Filippo Falautano arriva con una nota. Critica l’uso, di molti saccensi che si occupano di politica, di proclami “a dir poco banali e scontati”. Questa la nota.

Oggi più che mai è consuetudine assistere ad un’infinità di proclami, a dir poco, banali e scontati. “Il mare non si trivella”, “le Terme le vogliamo aperte”, “l’Ospedale è un diritto di tutti” e cosi via, per ogni cosa che non va… Fin qui nulla di strano, ma poi?

Facile scrivere ovvietà, dichiarandosi indipendenti, liberi, coraggiosi… ma di che cosa e da chi? E’ snervante ed offensivo, per la comune intelligenza, assistere ad alcune prese di posizione, effettuate da Soggetti politici del territorio, che sbandierano, a mari e monti, la loro libertà di andare, quando occorre, anche contro il proprio Partito. Ora mi fermo, mi incazzo, ed osservo: Se ci apprestiamo a votare per difendere il nostro territorio, cosa che dovrebbe invece essere scontata, la colpa di qualcuno ci sarà? Se si va verso un referendum che rischia di non raggiungere il quorum, di qualcuno le responsabilità ci saranno, oppure no? Se le Terme, nonostante gli innumerevoli proclami, restano chiuse, il fatto può essere considerato un crimine o sono diventato paranoico?

Bene, se quanto finora detto, corrisponde al vero, è evidente che qualcosa non torna, perché se è vero che colleghi Consiglieri, Amministratori locali, Onorevoli, Senatori che via via si definiscono liberi, perché nessuno di loro non ha ancora pensato di mandare a quel paese i Governi che sostengono? Sciacca viene mortificata, giornalmente, da un Governo Regionale e Nazionale che ci ha privato delle Terme, che ci vuole trivellare i mari, mettendo a rischio la bellezza dei luoghi e la sua economia, che non si cura della popolazione che vi risiede, vanificando l’offerta sanitaria.

Si obbietta: ma NOI siamo a posto con la coscienza, siamo a posto così, se non ci credete andate a verificare, abbiamo fatto centinaia di comunicati stampa… La verità è che nessuno di questi benefattori del Nostro territorio aveva altra alternativa. Ve lo immaginate se avessero detto di essere favorevoli alle prospezioni petrolifere oppure dichiarare che le Terme era un bene se rimanevano chiuse? Come minimo sarebbero stati linciati, mediaticamente, si intende… Sono, ahimè, convinto che nel momento in cui un problema simile non riguarderà il nostro territorio ma qualsiasi altra realtà, il politico di turno del nostro circondario voterà in linea con il Governo, dando così la possibilità al collega del territorio interessato di defilarsi, ricalcando un copione oramai tristemente visto e rivisto. Se davvero volete fare qualcosa, staccatevi da chi ci sta condannando, uscite da questi partiti, strappate le tessere e disertate le riunioni, i convegni o qualsiasi altra manifestazione.

Questo, in concreto, è essere liberi e coraggiosi. Non so se mai, sciaguratamente, qualche compagnia petrolifera dovesse venire, in futuro, a trivellare proprio davanti casa mia, magari davanti lo Stazzone, di fronte la casa che mi ha cresciuto, a quel punto non so come reagirei.

Con molta probabilità, se ciò dovesse accadere, preso dal “Malu carattere” che mi contraddistingue, prenderei la mia barchetta e, perdonatemi la volgarità, riempirei di calci in culo chiunque è li, per mettersi contro me ed il benessere della mia terra, anche a rischio di farmi arrestare, se è questo il prezzo da pagare. Vedete, la mia piccola imbarcazione è omologata per cinque persone. Potete scegliere di continuare a fare proclami o di salire su di uno scafo ad occupare i quattro posti liberi.

Vedrete che, nel secondo caso, se saremo Noi a dare l’esempio, di barche, a difendere il nostro territorio, non partirà solo la mia!

Filippo Falautan o

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