LA REGIONE SI ACCORGE FINALMENTE CHE IN SICILIA MOLTE CASE SONO COSTRUITE PRESSI GLI ALVEI DEI FIUMI

Il presidente della Regione Nello Musumeci diffiderà i sindaci a consentire l’uso, anche temporaneo e di villeggiatura, delle case nei pressi degli alvei dei fiumi e in prossimità delle coste. Lo ha detto al termine di una riunione urgente della giunta regionale riunita per esaminare l’emergenza maltempo ed i disastri avvenuti in tutta la Sicilia.

“Ho visto con i miei occhi facendo un sopralluogo sul luogo della tragedia di Casteldaccia alcune villette costruite sulla foce del fiume Milicia – ha aggiunto – chi mi viene a parlare di sanatorie e di condoni lo prendo a calci nel sedere”. Le dichiarazioni di Musumeci sono apprezzabili, ma è strano che a dirlo sia un politico che ha alle spalle diversi decenni di attività, anche di governo, e che sa bene come in Sicilia dagli anni Sessanta in poi come è stata gestita la politica urbanistica, con gli enti locali che facevano quello che volevano e la Regione che non interveniva. 

«Stiamo predisponendo interventi su un’ottantina di fiumi: una quindicina in somma urgenza – ha detto Musumeci – otto saranno progetti del Genio civile, una decina della struttura del dissesto idrogeologico. E poi avvieremo al lavoro un migliaio di operai tra lavoratori dei consorzi di bonifica e forestale per cooperare nella pulizia degli alvei dei fiumi, per rimuovere tronchi d’alberi, fango e detriti. Ho chiesto l’intervento dell’Esa che assicurerà l’attivazione di operai e mezzi meccanici nelle strade interpoderali e nelle strade di campagna»

«Quello che ci preoccupa è anche l’intervento a favore delle aziende private – aggiunge Musumeci -. Decine di migliaia di ettari di coltivazioni intensive sono fuori uso, migliaia di imprenditori agricoli piangono dopo un anno di sacrifici, non potendo neppure coprire le spese. Spero che il governo nazionale consenta almeno alle imprese private un intervento concreto, efficace e tempestivo. Anche su questo fronte abbiamo chiesto giorni fa di concedere la deroga per l’ammissione al piano assicurativo».

Giuseppe Recca


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