LA REGIONE PAGAVA LAVORATORI PRECARI CHE SI TROVAVANO IN CARCERE

Sussidi di mille euro al mese pagati dalla Regione siciliana a precari che però non lavorano ma erano detenuti in carcere o entravano e uscivano dai penitenziari.

A denunciarlo è il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, che in una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans ha annunciato provvedimenti urgenti sulla “moralizzazione della vita pubblica”. Si tratta di alcuni precari del cosiddetto bacino degli ex Pip (piani d’inserimento professionali) inquadrati nella Onlus Social Trinacria, protagonisti nelle scorse settimane di proteste di piazza anche violente.

“Se vi dico che 48 lavoratori ex Pip sono in carcere invece di lavorare? E che nonostante questi entrassero e uscissero dal carcere non veniva tolto loro il sussidio? Tra queste persone c’è anche qualcuno accusato di 416 bis o favoreggiamento semplice. Il 70% è in carcere per mafia, poi ci sono altri cento casi finiti sotto la nostra lente di ingrandimento e su cui faremo ulteriori accertamenti”.

Crocetta parla di “un pozzo di San Patrizio del malaffare. Questi costano circa 50 euro all’anno ciascuno – ha proseguito il governatore -, pensate al risparmio per la Regione se eliminiamo questi fondi non dovuti”. Nell’elenco fornito dal presidente della Regione ci sono ex pip detenuti anche dal 2010, che quindi hanno incassato “più di 100 mila euro indebitamente”.

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