La Regione non risponde, disappunto dei sindaci di Ribera, Bivona, Alessandria della Rocca, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Lucca Sicula, Villafranca Sicula e Montallegro

Chiedono un riscontro alla richiesta di una seconda irrigazione di soccorso per le colture del territorio

Chiedono un riscontro alla richiesta di una seconda irrigazione di soccorso per le colture del territorio

I sindaci del versante riberese esprimono forte disappunto per la mancata risposta alla richiesta di incontro immediato, al fine di ottenere una seconda irrigazione di soccorso per le pregiatissime colture del comprensorio, richiesta già inoltrata lo scorso 26 luglio ed ancora priva di riscontro.

La siccità persistente ha gravemente colpito le nostre comunità agricole, mettendo a rischio non soltanto la produzione ma anche gli impianti, e di conseguenza l’intero tessuto economico e sociale del territorio.
La prima irrigazione di soccorso, dalla quale è trascorso quasi un mese (ottenuta grazie anche all’intervento del Prefetto di Agrigento Filippo Romano su richiesta dei primi cittadini di ben dodici comuni), ha permesso solo di alleviare temporaneamente la situazione delle aziende agricole del territorio.
“E’ quindi imperativo – scrivono – garantire una seconda irrigazione entro la prima decade di agosto, per evitare danni irreparabili alle colture e enormi perdite di natura economica per migliaia di aziende agricole già in ginocchio”.

Purtroppo, nonostante le varie interlocuzioni (avute con i rappresentanti del Dipartimento delle acque, Autorità di Bacino, Consorzio di Bonifica ed Enel), e la richiesta formale di revisione dei volumi di riserva delle dighe Castello, Raia di Prizzi e Gammauta, ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta ufficiale, ma soltanto una aleatoria disponibilità di massima, che non si è ancora tradotta in provvedimenti e concreti.

“Tutto ciò è inaccettabile – dicono i sindaci – e rischia di compromettere definitivamente la sostenibilità delle nostre imprese agricole: si sta mettendo a dura prova la pazienza dei nostri agricoltori e delle loro famiglie, con il paventato rischio di conseguenze anche di ordine pubblico e sociale, che bisogna assolutamente cercare di scongiurare”.

Chiedono un intervento concreto ed immediato da parte delle autorità preposte, affinché vengano tempestivamente assegnati ed assicurati i volumi idrici necessari ( circa due milioni di metri cubi): solo così si potrà tentare di alleviare una crisi agricola, economica e sociale che rischia di diventare senza precedenti.