DI PAOLA IERI, CATANZARO OGGI: QUANDO IL PARTITO FA SOFFRIRE
La campagna elettorale è partita traguardando il 5 novembre quando si voterà per l’elezione del Presidente della Regione e per eleggere i 70 deputati che comporranno il Parlamento siciliano. Naturalmente, è partita anche la campagna pubblicitaria attraverso manifesti. Manifesti, per amor del vero, che hanno lo stile che ricorda quello berlusconiano, quando si annunciavano traguardi raggiunti sigillati da un timbro “FATTO”.
Ad “imitare” quella strategia è adesso il Pd siciliano. Magari la comunicazione risulterà vincente, ma qualche perplessità comincia ad emergere, e non solo tra i cittadini e sui social. Il segretario cittadino del partito, il renziano DOC Michele Catanzaro, si mostra perplesso sul manifesto che enfatizza il campo della Sanità: “sbloccati i concorsi, ospedali e pronto soccorso più efficienti”. Segue il timbro già richiamato, quello di berlusconiana memoria: “FATTO”.
E’ a tutti noto in quali condizioni versa l’ospedale di Sciacca per ma mancanza di personale (e non solo, considerato lo stato di degrado generale sul piano strutturale) in tutti i reparti, a cominciare da quelli più vitali come la Cardiologia, Utic e il Pronto soccorso. Nell’area emergenza e urgenza si evidenzia un disastro che si trascina da tempo, con pochissimi medici e infermieri che fanno letteralmente i salti mortali per assicurare i servizi alla vasta utenza che proviene da tre province.
Al segretario cittadino del PD, Michele Catanzaro, il manifesto pubblicitario deve essere stato “gradevole” quanto ricevere un forte pugno allo stomaco. Pubblicizzare “ospedali e pronto soccorso più efficienti” nella città dove è vero il contrario ha fatto incavolare l’esponente politico saccense, che tra le altre cose è in odore di candidatura.
Nel merito, la rimostranza di Catanzaro può trovare giustificazione. Nel metodo, suscita non poche perplessità. Catanzaro ha diramato un comunicato stampa nel quale evidenzia come “i contenuti di una parte della campagna di comunicazione del Partito Democratico in vista delle prossime elezioni regionali mi vedono assai perplesso. Il messaggio sugli ospedali e sui pronto soccorso non può passare inosservato in una realtà, quella di Sciacca, che purtroppo registra un forte malessere popolare, che i nostri amici e compagni a livello locale hanno faticato oltremisura a gestire”.
Insomma, il segretario cittadino anziché esprimere le rimostranze all’interno del partito, le ha rese pubbliche tramite dichiarazioni che la stampa poi riporta.
“Sono certo che, sebbene nell’ambito di grosse difficoltà, il Governo uscente e la nostra coalizione politica di centrosinistra abbiano gettato le basi di un rilancio della Sanità i cui risultati, probabilmente, non tarderanno a concretizzarsi. Ma il messaggio attuale è in conflitto con la realtà, giungendo in una fase nella quale l’area di emergenza dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca ha scarsa disponibilità di medici costretti a turni di lavoro disumani. Il nostro è un partito di governo, e deve lanciare messaggi chiari e perfettamente corrispondenti alla realtà”, aggiunge Catanzaro fino a esprimere la convinzione che “i nostri dirigenti regionali adotteranno i necessari correttivi, nel segno di una superiore credibilità del programma che, il nostro candidato Fabrizio Micari, riuscirà a far vincere e, soprattutto, a concretizzare”.
Le esternazioni di Michele Catanzaro seguono quelle con cui Simone Di Paola palesava pubblicamente il suo evidente disagio di fronte all’alleanza con Alternativa Popolare di Angelino Alfano, al punto da manifestare quasi sostegno alla candidatura di Claudio Fava, per poi fare un passo indietro quando il partito (sempre il PD renziano) lo ha bacchettato. La plateale critica ai vertici del PD regionale ed alla campagna di comunicazione sollevata oggi da Catanzaro, potrebbe diventare esplosiva in una fase in cui il giovane esponente si sta giocando le carte per la candidatura alle regionali, con il rischio per il suo percorso di inserimento in lista.
Filippo Cardinale