LA PROCURA CHIEDE RINVIO A GIUDIZIO PER GUCCIARDO E SABELLA
La procura della Repubblica di Sciacca ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti dei saccensi Antonino Gucciardo, 25 anni, e Giuseppe Sabella, di 40, ritenuti gli autori delle due aggressioni a scopo di rapina a Sambuca di Sicilia e a Menfi risalenti ad un anno fa e finite tragicamente nei confronti dei due anziani Stefana Mauceri e Nicolò Ragusano, deceduti dopo le irruzioni dei due nelle loro abitazioni.
L’anziano di Sambuca morì qualche giorno dopo i fatti, quella di Menfi lo scorso mese di marzo dopo otto mesi di agonia. Toccherà all’ufficio del Gip adesso decidere se i due dovranno essere sottoposti ad un processo.Vicenda finita lo scorso anno sotto i riflettori, dopo gli episodi violenti che, come detto, sono costati la vita dei due anziani.
Gucciardo e Sabella furono arrestati dopo i rilievi nella casa della menfitana Stefana Mauceri. Rilievi che permisero di acquisire numerose impronte digitali dei due arrestati, già noti alle forze dell’ordine e dunque schedati. Arresto che scattò anche sulla base di alcune testimonianze acquisite dai vicini di casa della ottantacinquenne Stefana Mauceri ma anche di alcuni filmati ripresi dalle telecamere a circuito chiuso situate nella zona che li aveva immortalati nella zona anche qualche giorno prima, probabilmente per un sopralluogo preparatorio per il colpo che avrebbero poi messo a segno.
Per i fatti di Sambuca, quelli costati la vita del 93enne Nicolò Ragusano, erano stati fatti anche alcuni accertamenti da parte del RIS di Messina. Recentemente durante un incidente probatorio richiesto dalla Procura Gucciardo ha ammesso di aver preso parte alle rapine insieme a Giuseppe Sabella, attribuendo a questi però la responsabilità della morte dei due anziani. Affermazione con la quale in buona sostanza Gucciardo ha sostenuto che è stato Sabella ad aggredire Stefana Mauceri e Nicolò Ragusano. Dichiarazioni che naturalmente gli inquirenti valutano e tengono in considerazione, anche se al momento la richiesta fatta al Gip contiene per entrambi la contestazione dell’omicidio a scopo di rapina.
Quasi certamente quella di Gucciardo è stata una confessione che potrà essere utilizzata nel dibattimento in aula. In estrema sintesi Gucciardo avrebbe riferito che l’accordo con il suo complice era quello di immobilizzare o distrarre gli anziani proprietari delle dimore, non di aggredirli fisicamente. Poi le cose hanno preso una piega diversa, ma Gucciardo ha chiesto agli inquirenti di essere accusato pure di rapina, non certo di omicidio. L’avvocato Aldo Rossi, che difende Sabella, ha definito “poco credibili” le dichiarazioni di Gucciardo, ricordando che in un precedente interrogatorio il giovane aveva ammesso di avere detto una bugia. Insomma: la vicenda ha assunto contorni diversi.