La politica saccense impari da quella riberese
SCIACCA. Le elezioni amministrative di Ribera danno la possibilità di leggere una nota positiva che fa ben sperare. Una nota che si veste di lezione, elemento di cui la politica saccense ha davvero di bisogno. Sciacca e Ribera condividono il fiume Verdura, ma al di là della sponda, nel versante riberese, provengono messaggi utili ai nostri politici della città di Luna e Perollo.
Nella prima seduta di Consiglio comunale è stato eletto il Presidente del Consiglio. E’ stato eletto Vincenzo Costa. La maggioranza vince ed è giusto che sia rappresentata nei ruoli di vertice. Ma la vittoria non significa arroganza che tutto prende. Per la vice Presidenza è stata nominata Aurora Liberto, consigliere comunale di opposizione, eletta nella coalizione del candidato a sindaco Alfredo Mulè, battuto da Ruvolo. E’ un segnale distintivo, di apertura pur essendo la maggioranza titolare di 10 consiglieri su 16.
A Sciacca, invece, la maggioranza che ha vinto le elezioni ha preso tutto, ha chiuso sin dall’inizio. Menomale che il condominio in cui abito aveva già l’amministratore, altrimenti avrebbero preso pure questa carica.
Gli effetti sono evidenti e vanno in direzione contraria rispetto alla vicina Ribera, dove ha prevalso, grazie alla volontà del sindaco supportato dai suoi alleati, la cortesia politica e istituzionale.
Altra differenza sostanziale è che a Ribera il Consiglio comunale si celebra in presenza, a Sciacca no. A Sciacca il Presidente del Consiglio si è innamorato follemente del metodo misto utilizzando la piattaforma telematica Zoom. I risultati sono graziosi. Graziosi perchè in mancanza di intrattenimenti divertenti, ciò che succede durante il collegamento è degno di commedia farsesca.
Filippo Cardinale