LA POLITICA CHE CONFONDE I CITTADINI
Ma sulla vicenda Terme ha un senso politico, etico e morale assumere una posizione critica nei confronti dell’amministrazione comunale di Sciacca in carica, e di conseguenza nei confronti del governo della Regione, quando alcune delle forze politiche che criticano si mettono a braccetto con chi ha governato la Sicilia e insieme tenteranno di governarla ancora ?
L’interrogativo sorge spontaneo. La domanda se la stanno ponendo anche tanti saccensi, di diversa estrazione politica, compresi dirigenti e militanti dei partiti coinvolti. Parliamo ovviamente di PD e AP, per chi non lo avesse capito. Non facciamo l’errore di cavalcare l’onda di chi adesso nella campagna elettorale per le regionali userà questo aspetto come clava per il proprio assalto alla Regione. E’ una considerazione che fanno tutti i cittadini liberi, quelli che si stanno guardando attorno per capire cosa accade e cosa scegliere. E quelli che cercano disperatamente un motivo per evitare di rimanere a casa nei giorni del voto.
Nel centrodestra di Sciacca, quella coalizione che poche ore fa ha usato toni forti contro l’amministrazione comunale di centrosinistra che sta gestendo la questione Terme e tutto il suo strascico di polemiche legate e “spezzatino”, “tritato” e altro, c’è anche Alternativa Popolare, la forza politica che insieme al Partito Democratico sostiene la candidatura di Fabrizio Micari alla presidenza della Regione. La stessa forza politica che farà campagna elettorale contro Nello Musumeci, che rappresenterà invece il centrodestra. Quel centrodestra di cui AP a Sciacca è parte integrante.
Ha un senso criticare e allo stesso tempo condividere il percorso vecchio e quello nuovo deciso dalla Regione per il futuro delle Terme ? Chi dice che la politica moderna è anche questo e che le dinamiche locali sono altra cosa non convince. Anche dirigenti e militanti di centrosinistra (vedi Simone Di Paola che candidamente ha affermato di trovarsi a disagio su un palco accanto ai colleghi di AP) e di centrodestra, si interrogano perplessi.
Mario Lazzano, figura storica della Destra saccense, oggi con Forza Italia, ci ha inviato una riflessione che viaggia di pari passo con le nostre considerazioni e che prefigura la necessità in futuro di fare chiarezza politica anche in ambito locale per non confondere ancora quella cittadinanza che continua a dare ancora fiducia nella politica.
Secondo Lazzano, non ha senso che a Sciacca AP venga definita centrodestra se a Palermo e Roma lo stesso partito è alleato con il PD e con esso fa accordi.
“Oggi il centrodestra vero – dice Lazzano – sta con Nello Musumeci. Questo quanto per stabilire la vera verità di come stanno le cose da un punto di vista politico regionale e nazionale. Poiché Sciacca non è una Repubblica a sè stante e nemmeno un paesino di 1000 anime – aggiunge l’esponente di FI – credo che se ne debba trarne le opportune conseguenze. O si sta di qua o si sta di là. Questo per me è un fatto di coerenza fondamentale”.
Per Lazzano nei prossimi mesi, ad avvenute elezioni regionali, “i consiglieri comunali eletti con Alternativa Popolare potrebbero tranquillamente transitare in giunta con la Valenti, andando a formare il centrosinistra unito, com’è dappertutto nel resto del Paese. E devono accomodarsi anche nella giunta, magari sacrificando chi sta oggi appoggiando Fava”.
Per Lazzano, infine, sulla questione Terme sia Crocetta che Baccei, così come la Valenti, starebbero gettando fumo negli occhi dei saccensi.
“La vicenda delle Terme – dice – credo e mi auguro verrà affrontata dal prossimo governo a guida centrodestra con Nello Musumeci. L’indicazione che verrà data agli uffici sarà quella del bando complessivo europeo ad evidenza pubblica di affidamento a società specializzate nel settore del termalismo e del benessere in generale”.
Giuseppe Recca