La poesia di Sanguineti dedicata a Sciacca e la proposta di un tributo al poeta
SCIACCA. Il vice sindaco di Santa Margherita Belice e critico d’arte Tanino Bonifacio, ripropone alla città di Sciacca un’iniziativa che aveva suggerito qualche anno fa, ovvero la realizzazione di un’installazione urbana fra arte visiva e poesia dedicata ad Edoardo Sanguineti, figura storica delle letteratura contemporanea italiana.
Poeta, scrittore, drammaturgo, critico letterario e anche politico quando nei primi anni Ottanta fu deputato indipendente del PCI alla Camera, Sanguineti nel 1988 ha dedicato proprio alla città di Sciacca na sua bellissima poesia, “La rosa di Sciacca” . Lo fece in occasione dell’ultima edizione della Rassegna d’Arte “Un Punto nel Mediterraneo”, curata proprio da Tanino Bonifacio.
“Sarebbe veramente bello e, soprattutto, giusto – dice Bonifacio – che la città di Sciacca rendesse il giusto tributo al caro amico Edoardo Sanguineti, uno dei più grandi poeti del ‘900. La sua poesia è raffinata e originale, caratterizzata dal prezioso linguaggio sperimentale sanguinetiano che descrive simbolicamente i venti che accarezzano la città di Sciacca. Oggi Sciacca – aggiunge – dovrebbe cogliere la magnifica occasione di fruire del dono di un grande poeta di tutti i tempi realizzando un’installazione artistica, magari in ceramica, riportante la “Rosa di Sciacca”.
Giuseppe Recca
Cogliamo al volo questa nuova proposta di Bonifacio per riproporre, per chi non ne era a conoscenza, la poesia che Sanguineti nel 1988 dedico alla città di Sciacca.
“La rosa di Sciacca
quattro quartine.
“Maestrale
molto mi mordi, mio moresco miele:
materne mi manipoli mantiglie:
ma mi mescoli maschere, medaglie,
moschee, metalli, marmi, meraviglie:
grecale
già gentili giunoni, nonfie, giubilano:
gridate gesti, graffiti golosi,
gelose grazie, garbati glossemi:
giocate, glauchi granchietti grintosi:
libeccio
lunatico lunario luminoso
liberi, lesta lama, lente lane:
lustri le lastre, limi le losanghe,
lusinghi longitudini lontane:
scirocco
stanno, sfere sabbiose, soli spenti,
sarcofagiche stelle saturnine:
specchiano scafi, stele, stili, scribi,
spengono semisfingi sciaradine:”