La nuova “mappa” della Dia sulla mafia siciliana: la situazione a Trapani e Agrigento
In Sicilia occidentale non ci sono grandi cambiamenti nel mondo della criminalità organizzata. Diverso il discorso nella parte orientale dove soprattutto a Catania i clan mafiosi sono in piena operatività. «La città di Palermo continua a essere suddivisa in 8 mandamenti, composti da 33 famiglie e la provincia ancora strutturata in 7 mandamenti, composti da 49 famiglie. E’ quanto riporta la relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia.
«A Trapani Costa Nostra è collegata a quella palermitana. Essa continuerebbe a essere articolata nei 4 mandamenti di Trapani, Alcamo, Mazara del Vallo e Castelvetrano che a loro volta sarebbero suddivisi in 17 famiglie. Ai vertici dei mandamenti di Trapani e Alcamo risulterebbero avvicendarsi, con un sistema di successione quasi “dinastico» gli appartenenti delle locali storiche famiglie. Così come per quello di Castelvetrano riconducibile al latitante Matteo Messina Denaro e a elementi della sua cerchia familiare.
“Nella provincia di Agrigento è ormai assodata la presenza di cosa nostra e della stidda. Si tratta di due realtà mafiose distinte e entrambe storicamente radicate nel territorio che hanno raggiunto un livello di convivenza finalizzato alla risoluzione di problematiche comuni, nonché alla individuazione e alla spartizione delle attività criminali da perpetrare sul territorio di competenza. In alcuni comuni della provincia agrigentina inoltre risulterebbero essere attivi gruppi su base familiare quali le “famigghiedde” e i “paracchi” che agiscono secondo le tipiche logiche mafiose non contrapponendosi a cosa nostra e alle consorterie stiddare e addirittura agendo spesso d’intesa con le stesse o in ruoli di cooperazione ovvero subalternità.