LA MORTE DI MICHELE PETRUCCIO: PER LA CGIL “NON E’ TRAGICA FATALITA'”
Nota della Cgil sull’ennesimo incidente mortale sul lavoro. Le dichiarazioni sono dels egretario provinciale Massimo Raso.
“Ancora sangue di Lavoratori Agrigentini morti sul lavoro. Come CGIL, oltre a stringerci commossi ai Familiari, non possiamo che ribadire che non esistono “tragiche fatalità”: dietro ogni morte sul lavoro ci sono precise inosservanze degli obblighi di sicurezza. Ci sono responsabilità del sistema delle imprese, così come esiste anche un problema culturale dei lavoratori, unito anche allo “stato di necessità” che spesso li costringe ad accettare ed eseguire un lavoro anche in condizioni di estremo rischio. C’è un deficit di controlli e di sanzioni da parte dell’apparato dello Stato e della Regione preposto, spesso senza mezzi e uomini che, proclami a parte, resta ben al di sotto delle esigenze. Ma questa “mattanza” deve finire: 3 morti al giorno sono un “sacrificio umano” non sopportabile. Deve affermarsi una “cultura della sicurezza”, occorre che la sicurezza non venga considerato solo un costo ma un valore, perché la vita non ha ne può avere un prezzo! Anche in questo caso, ci auguriamo che si faccia piena luce e chi ha responsabilità paghi, perché anche questo serve come deterrente per tutti quelli che pensano che proteggere i propri lavoratori sia un “optional”.