LA MAMMA DEL PICCOLO GIANLUCA UCCISO DAL PADRE POLIZIOTTO: “IL MIO ANGIOLETTO SALVERÀ TANTE VITE”
Di Sabrina Macaluso
“Il mio angioletto salverà tante vite”. A dirlo, in lacrime, è stata Antonella Cocuzza, all’ingresso della sala operatoria del Civico di Palermo, dove l’equipe chirurgica ha lavorato tutta la notte per il prelievo degli organi del piccolo Gianluca, il bambino di Palermo di sette anni ucciso dal padre poliziotto, Ivan Irrera, suicidatosi subito dopo.
Il cuore del piccolo infatti continuerà a battere. Ma non solo, i suoi organi salveranno la vita a ben 5 persone. Il cuore è stato impiantato all’ospedale Sant’Orsola Malpighi di Bologna su un bambino di 8 anni, affetto da cardiomiopatia dilatativa. Il fegato agli ospedali Riuniti di Bergamo su un bambino di 4 anni colpito da epatoblastoma. Hanno cambiato destinazione i polmoni e i reni, che sarebbero dovuti andare a Milano e Padova.
Per problemi legati alla compatibilità tra il donatore e i riceventi, gli organi sono stati riassegnati ad altri pazienti urgenti in lista d’attesa: i polmoni sono stati trapiantati a Padova su un ragazzo di 15 anni con fibrosi cistica; un rene è stato trasferito al Bambin Gesu’ di Roma per un dodicenne con uropatia malformativa, l’altro rene è stato destinato all’ospedale infantile di Torino per un ragazzo di 13 anni con displasia renale.
“Il bambino era giunto in gravissime condizioni – aveva spiegato Amerigo Stabile, capo dipartimento Emergenza e urgenza del Civico – . Sono state immediatamente stabilizzate le funzioni vitali e successivamente il bambino è stato trasferito in neurochirurgia per un intervento mirato a rimuovere frammenti ossei, ripulire l’area interessata e ricostruire la dura madre”.
L’intervento era tecnicamente riuscito ma la condizioni avevano dato un quadro clinico disperato sin da subito. Poi il decesso, dopo 24 ore di agonia.