La Giunta approva il nuovo Piano Aro, ma è priva di copertura finanziaria. Verso altra proroga

La Giunta approva il piano ARO, ora il passaggio in Consiglio comunale. Ma dal parere contabile del direttore di ragioneria risulta che non c’è copertura finanziaria
SCIACCA- Il Piano Aro è stato approvato dalla Giunta municipale. La delibera approda in Consiglio comunale per l’approvazione del civico consesso. Tutto semplice? No. Anche il trumpismo arriva a Sciacca e dietro enunciazioni di entusiasmo si nascondono tattiche di comunicazione. Il Piano Aro, ricordiamo, racchiude molteplici servizi: raccolta e smaltimento dei rifiuti, scerbatura, pulizia delle strade, delle spiagge e del cimitero. Il nuovo Piano ARO rafforzerà la selezione dei rifiuti, in particolare del cosiddetto multimateriale che attualmente viene conferito due volte a settimana. E’ previsto, ogni 15 giorni, il ritiro porta a porta degli indumenti. Con l’approvazione in giunta, adesso inizia l’iter di esame del piano ARO da parte del Consiglio Comunale e tutti gli altri adempimenti che saranno necessari per l’espletamento e l’aggiudicazione della gara di appalto, la cui tempistica non sarà breve.
Intanto, ad agosto, scade la cosiddetta “gara ponte” e sarà necessaria una proroga per continuare a garantire l’importante servizio. Ed è qui che la “strategia” comunicativa dell’amministrazione tende a fare effetto tra i cittadini. In verità, la delibera di Giunta contiene un parere del direttore di Ragioneria, Filippo Carlino, che di fatto alza il freno al viaggio del Piano Aro. Esso, datato 20 marzo 2025, infatti, così recita: “In ordine alla regolarità contabile della proposta di deliberazione in oggetto, ai sensi dell’art. 53 della legge o8 giugno 1990, n°142, come recepito con l’art. 1, comma i lettera i), della legge regionale 11 dicembre 1991, n°48 e successive modifiche ed integrazioni e con la modifica di cui all’art. 12 della legge regionale n°3o del 23 dicembre 2000, nonché in ordine alla regolarità ed alla correttezza dell’azione amministrativa ai sensi dell’art. 147bis comma 1 del D.lgs. n.267/2000, esprime, visto il parere di regolarità tecnica ed il contenuto dell’atto, che il presente parere contabile non comprende la disponibilita’ delle risorse al fini della copertura finanziaria delle spese. Quest’ultima potrà’ avvenire solo a seguito dell’approvazione del bilancio di previsione 2025/2027, nel quale dovranno trovare allocazione le risorse finanziarie indicate nel progetto“. Qui, torna alla mente il noto brano di Loretta Goggi Che fretta c’era maledetta primavera. Già, che fretta c’è se non c’è la capienza finanziaria? Semplice. All’opinione pubblica si comunica che l’Amministrazione ha deliberato. La patata bollente passa al Consiglio comunale che contesterà la non copertura finanziaria. Nel frattempo si avvicina agosto quando scade ancora una volta la proroga e si è costretti a ricorrere una ulteriore proroga. E così, di proroga in proroga si getta un velo sul ritardo del nuovo Piano Aro.