LA CONTORTA STORIA DEL MUSEO DEL MARE TRAVOLTO DALLA FURIA DEL NUBIFRAGIO

La furia delle acque ha arrecato ingenti danni al piano terra del Museo del Mare, l’ex colonia marina che risale al ventennio di Mussolini. Una furia della natura che ha coinvolto anche diversi reperti custoditi al piano terra, quali i cannoni, individuati dal subacqueo Lillo Santangelo, instancabile promotore delle attività di ricerca nel mare di Sciacca. Reperti che erano stati recuperati dal bastimento affondato nel 1500 di fronte Cammordino, il promontorio di fronte lo stabilimento termale.

Volontari dei Gruppi Archeologici provenienti da più parti della Sicilia si sono rimboccate le maniche e hanno iniziato a recuperare i reperti avvolti dal fango. Adesso si deve pensare a ripulirli e a trovare una collocazione sicura. Un museo, voluto fortemente dall’allora presidente della Lega Navale, Gaspare Falautano. Un progetto di recupero elaborato dalla stessa Lega Navale di Sciacca. Poi la lotta contro la burocrazia, gli adempimenti infiniti, carte e ancora carte. Poi le critiche sulla location, distante qualche chilometro dal centro urbano.

Eppure, la ristrutturazione dell’ex colonia ha ridato lustro ad una struttura che è stata sempre affascinante, posizionata a ridosso di una spiaggia mozzafiato, di straordinaria bellezza. Storia, natura e archeologia. Un trittico vincente. Ma a Sciacca le polemiche sorgono sempre, come se fosse un’esigenza vitale. Spesso non si guarda al contenuto della proposta, dell’iniziativa. Non si guarda ai promotori della stessa, la quale subisce l’influenza della lotta politica, delle etichettature politiche. Una lotta deleteria che si ripercuote da decenni sullo sviluppo della città. Una lotta che cassa le iniziative solo per una questione di “dispetto politico” tra le parti.

Vedere il Museo del Mare bistrattato dalla furia del nubifragio va davvero senso. E’ come un marchio a testimonianza del dualismo deleterio che da troppo tempo influenza la città. C’è voluto tanto tempo, anni e anni, per ristrutturare e riqualificare l’ex colonia marina. Speriamo che il buon senso prevalga e che si possa recuperare presto non solo la struttura, ma anche il tempo perduto per il suo vero decollo.

(Foto del profilo del Gruppo Archeologico Finziade)

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