La Consulta delle associazioni Aica risponde al management: “Non rispetta le prerogative dello Statuto”
PROVVINCIA DI AGRIGENTO- Non è sereno il rapporto tra il vertice dell’Aica e il suo organo della Consulta delle Associazioni previsto dallo statuto della società pubblica che gestisce il servizio idrico nella nostra provincia.
Uno scambio epistolare ha caratterizzato Aica e Consulta nei giorni precedenti. Aica ha risposto che la Consulta ha “poteri essenzialmente consultivi e non ispettivi”.
Una nota della Consulta aveva (n. 0052693-2022 del 21/09/2022), aveva ha chiesto al C.d.A. e al Direttore Generale il rilascio di copia del piano-programma (come previsto dallo Statuto), del piano degli investimenti e dei provvedimenti adottati per riequilibrare il conto economico aziendale e al fine di ridurre le sofferenze aziendali. Con la stessa nota ha anche chiesto l’invio di una relazione circostanziata in merito all’impasse creatosi in relazione alla nomina del Direttore Generale.
Lo scorso 26 ottobre, Aica trasmette alla Consulta il bilancio di esercizio al 31/12/2021, il piano-programma del 11/01/2022 e il verbale del Consiglio di Amministrazione del 24/06/2022 relativo all’attribuzione delle funzioni di Direttore Generale all’Ing. Francesco Fiorino.
Ma la Consulta ritiene tale documentazione “incompleta” rispetto a quanto richiesto e ritiene “doveroso sgombrare il campo da ogni possibile dubbio in merito alle funzioni della Consulta e dalle considerazioni svolte al riguardo dal Direttore Generale e dal Presidente del C.d.A”.
Per la Consulta “l’assunto secondo cui lo Statuto dell’AICA attribuirebbe alla Consulta un «potere essenzialmente consultivo» e le relative funzioni «devono, pertanto, essere esercitate nell’ambito del potere conferito e non possono valere a costituire un potere di ispezione generalizzata sull’Azienda», è destituito di qualsiasi fondamento giuridico”. E ricorda che “a norma dell’art. 48, comma 5-bis, dello Statuto, la Consulta ha funzioni di ascolto, informazione, controllo, concertazione e dibattito fra tutti i portatori di interesse in relazione al Servizio Idrico Integrato, sulla base dei principi di trasparenza, informazione e partecipazione, e che vigila sulla realizzazione degli obiettivi e delle voci del piano-programma e «promuove atti di indirizzo, al bisogno, da sottoporre all’Assemblea, al Consiglio di Amministrazione e al Direttore.
Dunque, per la Consulta “oltre alle funzioni consultive di cui al comma 7” lo statuto riconosce la funzione “di vigilare sulla realizzazione degli obiettivi e sullo stato di attuazione del piano-programma”.
Per la Consulta sono stati cassati “anche i più elementari principi di partecipazione, imparzialità e trasparenza, espressi a partire dalla disciplina generale del procedimento amministrativo sino alla più recente normativa FOIA, e a cui l’attività dell’Azienda, quale ente pubblico economico, e la condotta dei suoi vertici devono uniformarsi”.
Proprio nella prospettiva di tutelare in modo reale, effettivo ed efficace gli utenti finali, la Consulta “metterà in capo ogni iniziativa ritenuta opportuna, in sede amministrativa, contabile e penale, per contrastare con forza qualunque tentativo di delegittimazione del proprio ruolo istituzionale e ogni atteggiamento ostruzionistico volto a impedire o a procrastinare l’acquisizione delle necessarie informazioni”.
Una lunga lettera è stata inviata dal presidente della Consulta delle Associazioni di Aica, a firma del presidente avvocato Giuseppe Di Miceli.