La Confcommercio saccense: “Su Imu e Tari ancora nessuna risposta dall’Amministrazione alle nostre richieste”

SCIACCA. La delegazione saccense della Confcommercio va all’attacco dell’Amministrazione comunale poiché “Su Imu e Tari, a distanza di mesi nessuna, non ha dato la  risposta alle nostre richieste”. Una nota articolata è firmata da Giuseppe Caruana.

Dopo diversi mesi dalla data di protocollo rispetto alle note riguardanti i punti elencati dalla Confcommercio di Sciacca, “non si riscontrano comunicazioni ufficiali”. Per la Confcommercio, le domande per accesso alle agevolazioni presentate entro il 18 Aprile come da avviso pubblico del comune di Sciacca “si registra il totale silenzio con la scadenza dell’ Imu del 16 giugno, cioè dopodomani.

La Confcommercio lamenta che “a fronte di alcune richieste chiarimenti agli uffici, è stato risposto che nessun atto ufficiale è stato inoltrato dall’Amministrazione comunale e, pertanto,  sempre per gli uffici bisogna pagare”.

“Un danno e una beffa” per la Confcommercio, “perchè i fondi sono già nelle casse comunali per stessa ammissione del primo cittadino e non si comprende perché le imprese nel loro pieno diritto non ne possano usufruire”.

Confcommercio fa presente che “in diversi comuni, oltre alle agevolazioni, si sono elargiti contributi a fondo perduto a gravare sui bilanci comunali” e chiede al sindaco “di intervenire con un’atto di indirizzo agli uffici che si occupano della gestione dei tributi per superare il problema e dare comunicazione a tutti coloro che hanno aderito all’avviso pubblico diffuso”.

Ma c’è ancora un’altra lamentela e che riguarda  la nota congiunta della Confcommercio e Cna su Imu e Tari 2015. “L’Amministrazione comunale ad oggi non ha dato nessuna risposta con le conseguenze che molti utenti si sono travati obtorto-collo a pagare somme già scadute e per giunta cariche di interessi e sanzioni dovute a inerzia amministrativa”.

Duro il commento della Confcommercio: “Appare chiaro che le associazioni di categoria maggiormente rappresentative sul territorio non sono degne neanche di risposta. Anche su questa richiesta, seppur ormai non più nei tempi idonei a risolvere il problema, si richiede comunque una risposta in merito”.

Confcommercio sollecita l’azzeramento del carico fiscale per il 2021: “Quei pochi ristori arrivati dallo Stato ad una platea di imprese seriamente danneggiate, sono stati bruciati per pagare le tasse di maggio e giugno”.